Bollette, i dipendenti rifiutano lo smart working: “Ecco quanto ci costa”

Lo smart working si è diffuso durante la fase più acuta della pandemia ma diverse imprese cercano di conservarlo

Smart working, gli italiani ci ripensano per le bollette
Smart working (Foto Pixabay)

Durante la pandemia per cercare di limitare i contagi si è diffuso largamente lo smart working. Si tratta semplicemente di svolgere il proprio lavoro da casa, al pc, per quelle attività che estrinsecano al computer. Tuttavia, il ritorno alla normalità non è stato contraddistinto all’addio definitivo allo smart working.

Molte imprese hanno fatto delle valutazioni in termini di costi e benefici e stanno sperimentando lo smart working parziale. Infatti, alcune hanno proseguito con lo smart mentre altre aziende lasciano lavorare a casa i dipendenti in determinati giorni della settimana.

Smart working, c’è chi dice no per le bollette

Bolletta luce e gas
Bollette (Foto Twitter)

Ciò comporta un calo delle spese energetiche per le imprese che, in caso di consolidamento del lavoro da casa, possono a lungo termine anche decidere di ridurre gli spazi di lavoro ottenendo altri risparmi a lungo termine come per i fitti. L’altro risvolto della medaglia a favore dei lavoratori è il risparmio in termini di costi e tempi di trasporto.

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Tuttavia, alcune imprese hanno scelto di limitare ad alcuni giorni della settimana lo smart per non sottrarre ai lavoratori e alle dinamiche stesse dell’azienda l’aspetto sociale. Tuttavia, per alcuni lavoratori l’aumento delle bollette dell’ energia elettrica sta compromettendo la scelta.

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A Treviso, infatti, diversi dipendenti hanno chiesto di tornare a lavorare in ufficio: “È un fenomeno che stiamo osservando – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno – i costi triplicati di luce e gas stanno rendendo poco conveniente lavorare da casa”. Gli aumenti sono stimati in 400 euro annui per lavorare da casa.

Intanto anche gli enti pubblici cercano soluzioni per contrastare il caro bollette. A Milano ogni venerdì i dipendenti del Comune lavoreranno da casa fino al 4 aprile. Altre soluzioni simili sono allo studio per i comuni di Napoli e Palermo. Intanto nel 2022 sono circa 3,6 milioni le persone che svolgono una fetta della loro attività lavorativa a casa e lontano dagli uffici aziendali.

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