Rivoluzione RdC, cambierà così: annuncio in diretta | Video

Ci sarà una pronta rivoluzione per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, che ha salvato parecchie famiglie. L’annuncio in diretta tv

Possibili modifiche Rdc
Il Sottosegretario Durigon annuncia modifiche-(Foto Facebook)

Ci saranno novità entro il 2023 per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, l’aiuto fiscale che ha aiutato tanti nuclei familiari e persone prive di un impiego ufficiale. Come sappiamo il rdc dura 18 mesi, scade se la il titolare non accetta le tre offerte di lavoro che gli vengono proposte.

Il centro-destra non è mai stato propenso al rdc, considerato colpevole di poco lavoro e di tanta disoccupazione in Italia, soprattutto al Meridione. Cosa potrà cambiare adesso? È intervenuto nella trasmissione “Agorà” di Rai 3 il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che ha stilato un nuovo programma con dei possibili cambiamenti.

RdC, quali sono i cambiamenti proposti?

Se non si trova lavoro, verrà rimosso il Rdc-(Foto Facebook)

Durigon (Lega) in diretta tv, ha annunciato quali potrebbero essere i cambiamenti previsti. Ha annunciato ufficialmente che: “se la persona non ha trovato un lavoro, questa verrà sospesa dal sussidio e inserita per sei mesi in un percorso di politiche attive del lavoro. Se dopo 6 mesi la persona è ancora senza lavoro, potrebbe ottenere di nuovo il Rdc, ma con un importo tagliato del 25% e una durata ridotta a 12 mesi. Questo sussidio non può essere eterno, fissato un termine oltre il quale non si può andare, un po’ come con la Naspi (l’indennità di disoccupazione).” 

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Inoltre Durigon, lancia un’ennesima frecciata a Giuseppe Conte, colpevole di difendere ancora il reddito di cittadinanza, che ha causato più danni che benefici per l’Italia, perché i tanti furbetti in Italia hanno danneggiato le casse dello Stato, approfittandosene anche di coloro che davvero ne avevano bisogno.

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Durigon, poi, propone ulteriori aiuti verso i poveri, da organizzare, per introdurre la Quota 41, cioè la possibilità di andare in pensione dopo 41 anni di lavoro. Probabilmente è ancora presto per prevedere questo tipo di cambiamenti che il Governo sta cominciando a pensare.

Il Sottosegretario inoltre ha anche evidenziato: “Sosteniamo che il sistema non debba più essere gestito centralmente dall’Inps ma in special modo sul territorio dai Comuni, che conoscono meglio le reali situazioni di povertà dei cittadini che vi abitano”.

Intanto già è stato programmato uno schema ben preciso, che gli italiani, soprattutto quelli privi di lavoro, dovrebbero cominciare ad imparare a memoria, e pensare a trovare un impiego, perché le riforme che toccheranno il reddito di cittadinanza, si prevedono alquanto dure.

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