Pensione provvisoria INPS: cos’è e chi la riceve | Grosso aiuto

Ultimamente si parla molto della pensione provvisoria INPS: ecco di cosa si tratta, e soprattutto, chi la ricevere. 

Pensione provvisoria INPS: cos’è e chi la riceve (preso da Canva)

E’ senza dubbio l’argomento del momento: parliamo proprio della pensione provvisoria, che viene elargita come potrete facilmente indovinare direttamente dall’INPS. Soprattutto nell’ultimo periodo (insieme al Reddito di Cittadinanza) è al centro di numerose polemiche, rialzi, ribassi e soprattutto dibattiti.

Nello specifico, però, si sta molto parlando della cosiddetta “provvisoria”: se non sapete di cosa si tratta, non dovete fare altro che continuare a leggere. Noi di Pensioniora.it, infatti, siamo qui per aiutarvi a comprendere meglio di cosa si tratta e soprattutto perché viene elargita. Ma vediamo di scoprirne di più: ecco tutto quello che bisogna sapere.

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Pensione provvisoria INPS: cos’è e chi la riceve (preso da Canva)

La prima cosa che molti si chiedono è qual è la durata della pensione provvisoria e, soprattutto, dopo quanto tempo circa diventa definitiva. Oltre a questo, non sono poche le persone che cercano come prima cosa di capire di cosa esattamente si tratta. Cerchiamo quindi di fare un po’ più di chiarezza su questa questione e di capirne di più.

Viene chiamata pensione provvisoria perché, prima che si possa arrivare a una versione definitiva, l’INPS deve riuscire a calcolare l’assegno che spetta al soggetto. Questo calcolo si fa sulla base di tutti quelli che sono i contributi versati, comprese dunque delle eventuali ricongiunzioni, totalizzazione, ricostruzioni e anche cumuli. Proprio per questo motivo, molto spesso accade che le tempistiche siano più lunghe del previsto, e si passi prima per una pensione provvisoria e solo dopo definitiva.

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Si tratta, quindi, di un doppio calcolo che nello specifico interessa la cui pensione è determinata prima del 1996 e da almeno diciotto anni di contributi. In questo caso, infatti, si applica un calcolo doppio, secondo la legge 190 del 2014: l’importo dell’assegno della pensione, in questo caso, non può essere superiore a quello calcolato mediante il sistema retributivo puro.

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E’ proprio per questo che si fanno due calcoli: uno solo retributivo e uno applicando anche il contributo dal 2012. E’ solo al termine di questo doppio calcolo che si può arrivare a una versione definitiva della pensione. Per quanto riguarda la tempistica, si può andare circa dai sei mesi fino all’anno, e verranno in questo caso inclusi anche eventuali arretrati.