Naspi: come diminuisce e a quanto arriva alla fine

Come funziona la Naspi, ovvero l’indennità dedicata ai lavoratori che perdono i lavoro? Quali sono i dettagli da conoscere

Particolari Naspi
Indennità Naspi-(Foto Adobe)

Purtroppo sono tanti i lavoratori che per cause non collegate a loro, finiscono di lavorare e perdono il loro impiego restando a bocca asciutta e a portafogli vuoto. In questo momento così difficile dal punto di vista economico cercare di avere un impiego ed essere dipendenti è fondamentale.

In un momento in cui il caro-energia sta mettendo in difficoltà intere famiglie è fondamentale lavorare. Ma a volte, causa motivazioni che neanche emergono, queste persone da un giorno all’altro perdono il lavoro. E la Naspi, è un aiuto fondamentale che l’INPS può garantire loro. Ma non per sempre.

Caratteristiche della Naspi

Particolari Naspi
Sede INPS

A partire dal maggio del 2015, l’INPS ha introdotto la Naspi, ossia un pagamento mensile di disoccupazione per lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, erogato in relazione a eventi di disoccupazione involontaria, che comporta cessazione di rapporti lavorativi.

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Per far richiesta ufficiale per ottenere l’indennità della Naspi, non bisogna far altro che agire per via telematica sul sito dell’INPS, minimo 68 giorni dopo la perdita del proprio lavoro, per poi attendere la risposta dopo le analisi necessarie. Il pagamento della Naspi giunge mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni.

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Ma attenzione, perché c’è la possibilità, che l’indennità cominci a diminuire una volta riottenuta un’occupazione. A decorrere dal primo giorno del sesto mese di fruizione l’importo di indennità Naspi diminuisce del 3% ogni mese.

Per i lavoratori che hanno compiuto il 55esimo anno di età al momento della domanda la riduzione viene invece posticipata al primo giorno dell’ottavo mese di fruizione. Invariata la durata: questa forma di sostegno è fruita dal lavoratore per un numero di settimane pari alla metà di quelle coperte da contribuzione negli ultimi 4 anni.

Come si ottiene il calcolo della Naspi? Bisogna effettuare questa formula, ovvero sommare gli imponibili previdenziali della busta paga degli ultimi 4 anni, comprensivi degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive e dividere il tutto per le settimane di contribuzione, indipendentemente dalla verifica del minimale. Nel calcolo sono considerate tutte le settimane, indipendentemente dal fatto che esse siano interamente o parzialmente retribuite poi bisogna moltiplicare il tutto per 4,33. Quindi effettuato questo calcolo, da un un importo di circa 1208,15 euro, il fatturato della Naspi, ammonta al 75%, dunque si arriva 1.314,30 euro al mese.

In altre parole, l’essere percettori di NASpI non esclude di per sé la possibilità di lavorare, purché vengano rispettati alcuni precisi limiti, come la dichiarazione che il reddito percepito non debba superare gli 8.000 euro; in caso di lavoro intermittente l’indennità di disoccupazione viene sospesa ma solo per le giornate lavorative e in caso di lavoro autonomo, non bisogna superare la cifra di 4.800 euro.

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