Novità Opzione donna: cosa accadrà dal 1 gennaio 2023

Le novità della manovra svelano le modifiche pensionistiche verso le lavoratrici in possesso dei requisiti per l’uscita anticipata. I dettagli

opzione donna modifiche pensioni 2023
Opzione donna (Foto Adobe)

Con la nuova manovra appena varata, il governo Meloni ha gettato le basi sulle quali poter valorizzare il sistema produttivo nazionale senza rinunciare alle necessarie iniziative di welfare. Come era prevedibile, il disegno che ambisce a trasformarsi nella nuova legge di bilancio si è concentrato nel definire le azioni di contrasto agli effetti dell’attuale crisi energetica ma ciò non ha oscurato le questioni rimaste aperte dal congedo dell’esecutivo Draghi.

In effetti, se tutte le istanze in sospeso sono tra loro connesse sotto il cappello di un doveroso e robusto rifinanziamento delle casse dello Stato, tra i temi più urgenti emerge su tutti la riforma delle pensioni. Al 31 dicembre 2022 scadrà la Quota 102, la misura provvisoria che prevede l’accesso pensionistico con i requisiti di 38 anni di contribuzione più 64 anni di età.

Novità Opzione donna, a quale età usciranno le donne dal 2023?

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Opzione donna (Foto Adobe)

Di fronte alla succitata scadenza, si avvicenderà il ripristino in automatico dei requisiti pensionistici dettati dall’ultima riforma al riguardo che l’Italia abbia conosciuto e, in fondo, tutt’altro che apprezzato: il riferimento non casuale è alla discussa Legge Fornero. È plausibile che la prossima legge di bilancio avrà la sua nuova “quota” che traghetterà il sistema previdenziale verso una riforma sistematica entro il 2024.

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Innanzitutto, restano confermate le dinamiche per ottenere la pensione di vecchiaia e la relativa età di accesso: 67 anni e almeno 20 anni di contributi versati. Le modifiche toccano invece il fronte delle pensioni anticipate, da un lato favorite, dall’altro contrastate quanto basta per ritrovarsi un’emorragia di lavoratori simultaneamente a carico delle già provate casse previdenziali dell’INPS.

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Dal 1° gennaio 2023, troverà attuazione la nuova misura provvisoria, la cosiddetta “Quota 103”, che consentirà ai lavoratori di congedarsi anticipatamente a 62 anni anagrafici e 41 anni di contributi. Al tempo stesso, conviverà con l’assegnazione di una maggiorazione del 10 per cento per coloro che mantengono le mansioni di lavoro a requisiti pensionistici raggiunti. Una delle novità più attese – e prevedibili – riguarda l’Opzione donna, cioè il ricalcolo contributivo dell’assegno per uscita anticipata per le lavoratrici: lo strumento sarà congiunto al numero dei figli: con due o più figli a carico, l’uscita sarà a 58 anni; con un solo figlio, a 59 anni; senza figli, l’uscita è a 60 anni.

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