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Tasse

Eredità, cosa fare subito per non ritrovarsi debiti

Quali sono le pratiche da fare, se non vogliamo accollarci i debiti di un nostro caro parente? Ci sono delle modalità? 

Debiti-(Foto Adobe)

Quando scompare un nostro genitore, probabilmente è il momento più difficile della nostra vita, da poter superare e soprattutto dimenticare. Un padre o una madre, fanno di tutto per i figli, affinché possano avere la garanzia di un futuro tranquillo e luminoso.

Come ben sappiamo un nostro caro parente, se ha delle proprietà, o una bella quota di denaro, da versare un giorno, scriverà sul testamento, a chi sarà diretta l’eredità e come sarà divisa per il numero di fratelli, figli o nipoti. Ma sorge spontanea una domanda? Se ha dei debiti, da estirpare, chi li paga?

Come evitare di pagare debiti?

Eredità-(Foto Adobe)

I debiti, probabilmente durante un’intera vita, sono difficili da pagare interamente. C’è il rischio infatti, che se un genitore non è riuscito a cancellarli, il peso può cadere sui figli, che oltre alle proprie spese deve pensare a quelle di un parente ormai scomparso.

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Se gli eventuali eredi, non attuano movimenti precisi, si può andare in difficoltà. Per evitare di ereditare i debiti del defunto occorre rinunciare all’eredità, davanti a un notaio o al Cancelliere del Tribunale di competenza, entro 3 mesi dal decesso della persona, se si è in possesso dei beni, oppure entro 10 anni, in caso di non possesso.

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È fondamentale sapere che, questo atto di rinuncia dei beni, che eviterebbe il pagamento di eventuali debiti, deve essere praticato prima della divisione dell’eredità, che comporta quindi la sua accettazione.

Secondo l’articolo 519, i rinunciatari di un’eventuale eredità, non potranno ricevere “contatti” da parte dei creditori, che si fanno vivi per riavere ciò che gli spetta.

Con la pratica della rinuncia effettuata, che libererebbe un figlio dal pagamento dei debiti, c’è però il rischio, che un figlio di un eventuale erede possa trovarsi in difficili situazioni senza nemmeno saperlo.

Ad esempio, qualora l’erede abbia un figlio minore, nel caso in cui l’erede rinunci all’eredità, il figlio minore diverrebbe, a sua volta, il chiamato all’eredità e per un minore, lo strumento più idoneo non è la rinuncia, ma l’accettazione con beneficio d’inventario.

Che significa? Significa di distinguere  il patrimonio del defunto da quello dell’erede: in questo modo l’erede risponderà di eventuali debiti del defunto soltanto con il patrimonio ereditato.

Pubblicato da
Francesco Moscato