Novità IMU 2023 | Esenzione anche in questo caso

Cambiano nuovamente le regole per l’esenzione IMU. Questa volta a favore dei proprietari, che potranno richiedere rimborso

IMU rimborso dal Comune
IMU (Foto Pixabay)

La seconda rata IMU sta per scadere. Il 16 dicembre il saldo riferito al 2021 dovrà essere pagato da tutti coloro che hanno casa di proprietà. Con eccezione degli aventi diritto all’esenzione. Si tratta di coloro che hanno casa di proprietà come prima casa e abitazione principale per il nucleo familiare. È essenziale che ci sia la residenza sull’immobile per cui viene riconosciuta l’esenzione. Tutte le prime case possono essere esenti dall’IMU, ad esclusione di quelle accatastate come di lusso e castelli.

Fino al 2020 la legge consentiva a due coniugi, che risultavano residenti in immobili differenti, die poter usufruire di entrambe le esenzioni IMU. Mentre nel 2021 è stata introdotta una correzione. In un nucleo familiare entrambi i coniugi dovevano scegliere solo uno degli immobili su cui chiedere l’esenzione, che doveva essere lo stesso per tutti e due. Dunque a migliaia di famiglie è stato richiesto di pagare di più. Ed ora la Corte di Cassazione ha ribaltato la situazione con una sentenza del 2022.

IMU 2022, chi avrà diritto ai rimborsi

IMU rimborso dal Comune
Casa (Foto Pixabay)

La Corte di Cassazione ha ribaltato la novità IMU del 2021, ritenendo illegittimo negare la possibilità ad un coniuge che risiede abitualmente in un appartamento diverso da quello dell’altro coniuge di ottenere l’esenzione dal pagamento dell’IMU. Questa sentenza è arrivata a metà del 2022. Dunque, i coniugi che hanno dovuto pagare di più, ora possono richiedere un rimborso.

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Dalla doppia esenzione IMU sono escluse le case di villeggiatura. Per richiedere il rimborso, il titolare dell’immobile deve consegnare presso l’ufficio del Comune territorialmente competente in base al domicilio fiscale del soggetto richiedente che ha effettuato il versamento, un’istanza di rimborso. L’operazione può essere effettuata a mano oppure tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.

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L’ente locale dovrebbe provvedere ad effettuare il rimborso entro 180 giorni dalla presentazione della richiesta. L’istanza, redatta in carta semplice,  deve contenere i seguenti dati:

  • dati anagrafici; 
  • le indicazioni in merito alla data e alla natura dei versamenti – saldo o acconto;
  • l’anno d’imposta dei versamenti; 
  • la ragione della richiesta di rimborso; 
  • la certificazione dei pagamenti effettuati.
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