Come e dove controllare quanti contributi hai

Ecco quali sono le modalità per rimanere sempre aggiornati sul residuo di anni che divide il lavoratore dal trattamento pensionistico. Come fare

come controllare contributi pensionistici
Pensione INPS (Foto Adobe)

Nella corsa ai regali al giro di boa, sempre più spedita verso il Natale, gli acquisti non possono fare a meno di considerare il fattore delle disponibilità economiche; ed anche le “modalità” dei festeggiamenti spesso registrano in diversi contesti un netto ridimensionamento dei mezzi messi in campo. Nell’attuale quadro, certamente, basta davvero poco a porre dei ripensamenti sulle proprie ambizioni.

È sufficiente il recapito di una delle migliaia di bollette relative alle utenze energetiche per mettere a rischio la tenuta dei bilanci familiari, fino al conseguimento di una politica di rinuncia, con i disastrosi effetti sui soggetti più deboli, ossia i figli. Anche i pensionati, specialmente i “minimi”, vantano una condizione precaria che oggi è al centro delle principali iniziative di governo.

Qual è la modalità più rapida per verificare i propri anni di contributi?

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Contributi INPS (Foto Adobe)

Sul fronte dei rincari dell’energia, i percettori del trattamento pensionistico INPS più esposti ai problemi di insolvenza delle fatture, dal 1° gennaio 2023 possono beneficiare della proroga di sei mesi sul distacco delle utenze, in modo da non rischiare di passare l’inverno al freddo delle proprie case. Al contempo verrà innalzato il tetto reddituale ISEE per richiedere i “bonus bollette”. Ciò fa seguito al persistere della morsa – altresì – dell’inflazione, la quale si appresta ad aprire il nuovo anno con un incremento a due cifre percentuali.

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Dal 1° gennaio prossimo, scatterà per gli importi pensionistici anche il secondo incremento dato dagli indici ISTAT, equivalente all’8 per cento, in contrasto con il vortice inflazionistico. Per i lavoratori in procinto della pensione, verrà il momento di fare i propri calcoli poiché la Quota 103 sostituirà definitivamente la Quota 102; un’ulteriore proroga per scongiurare il ripristino della Legge Fornero. A fianco della pensione di riferimento, ovvero la pensione di vecchiaia, attestante 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati, prenderà posto la famigerata Quota 103, con i suoi 41 anni contributi e 62 anni anagrafici da raggiungere.

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Nonostante che il caso di una pensione anticipata possa far maturare un assegno mensile pensionistico piuttosto basso, per molti resta un importante traguardo già raggiungere il ricevimento dell’Ape sociale. Per tenere sotto controllo i propri anni di contributi versati mentre si è nel pieno della carriera tra le mansioni professionali, l’INPS mette a disposizione dei suoi contribuenti un utile servizio di consultazione: l’Estratto conto contributivo. Si tratta di una accorta possibilità di verificare la regolarità dei contributi versati da soli o confrontandodi con i propri datori di lavoro, nell’accertamento di eventuali discrepanze dei dati dell’Istituto. Si ottiene recandosi presso gli uffici INPS o – più velocemente – accedendo al servizio del proprio profilo dedicato sul sito INPS.

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