Rivoluzione Isee 2023: cosa cambierà da gennaio

Con la legge di bilancio ci saranno notevoli cambiamenti per quanto riguarda l’Isee 2023: tutte le novità

novità Isee per il 2023
Isee

L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è necessario per beneficiare di determinati bonus o prestazioni sociali. Descrive, infatti, la situazione economica delle famiglie che intendono richiedere un’agevolazione. Per ottenerlo è fondamentale, prima di tutto, compilare la DSU (Dichiarazione sostitutiva unica), facendo ricorso, eventualmente, anche all’aiuto di un CAF. Tale documentazione, poi, deve essere presentata all’ente erogatore, ai comuni e all‘INPS in via telematica. Per il calcolo dell’Isee serviranno:

– un documento d’identità valido;

– il codice fiscale;

– lo stato di famiglia;

– il contratto di locazione (con estremi di registrazione);

– l’ultima bolletta pagata del canone d’affitto;

– il certificato d’invalidità per invalidità superiore al 66% (se presente nel nucleo familiare);

– ultimo Modello 730 o Modello Unico presentato o, in assenza d’obbligo, ultima certificazione dei redditi rilasciato dal datore di lavoro o ente pensionistico.

Isee, quali sono le novità previste per il 2023

novità Isee per il 2023
Isee

A breve dovrebbe essere approvata la nuova legge di Bilancio che contiene importanti novità anche per quanto riguarda l’ISEE. Prima di tutto, è previsto un declassamento del Modello Isee per la presentazione delle domande per fruire di determinate agevolazioni. Si darà, infatti, prevalenza alla Dsu (Dichiarazione Sostitutiva) rispetto all’ISEE stesso. Inoltre, attualmente il documento in questione è valido fino al 31 dicembre 2022. La nuova manovra stabilisce che sarà efficace fino a gennaio 2023.

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Ancora, a partire dal 1°luglio 2023 la Dsu sarà presentata in modalità precompilata, restando però in vigore la possibilità di trasmetterla anche per via ordinaria. Per quel che concerne, invece, le procedure per ottenerlo rimarranno sostanzialmente le stesse. Gli enti erogatori sono, infatti, sempre gli stessi: il Comune, il Centro di assistenza fiscale, l’Inps nelle sue sedi territoriali e sul proprio sito internet.

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Tra l’altro, l’ente previdenziale ha introdotto anche una nuova modalità di autorizzazione a procedere, attraverso l’identità digitale. Dunque, in tal modo, ogni componenti di un nucleo familiare può autorizzare in prima persona la precompilazione delle proprie informazioni personali, mediante le credenziali Spid, Cie o Cns.

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