Niente più ricetta medica via email? | Cosa succede

Arriva una novità importante ma non affatto gradita che riguarda le ricette mediche dei medici di basa: ecco cosa sta accadendo

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ricetta dematerializzata fine 2023 (Foto Adobe-pensioni.it)

Durante il periodo più acuto della pandemia da Covid -19 era stata data la possibilità ai medici di medicina generale di far arrivare ai pazienti le ricette mediche direttamente via sms o via mail. Il provvedimento era stato preso per limitare ulteriormente gli spostamenti delle persone, anche verso gli studi medici.

La prescrizione elettronica ha messo per due anni d’accordo tutti, sia medici che pazienti dal momento che si evitavano così lunghe file sia dal medico che in farmacia al ritiro dei farmaci. Al contempo i medici potevano dedicare più tempo all’attività clinica quotidiana. Ebbene dal 2023 la ricetta elettronica potrebbe sparire.

Ricetta medica, si fa un passo indietro nel 2023?

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ricetta dematerializzata fine 2023 (Foto Adobe-pensioni.it)

L’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei ministri, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 marzo 2020, aveva disposto la possibilità di utilizzo di strumenti alternativi al promemoria cartaceo. Al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico, l’assistito possa chiedere il rilascio del promemoria dematerializzato, ovvero il numero di ricetta elettronica.

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A partire dal 1° gennaio 2023 potrebbe tornare la vecchia ricetta cartacea da ritirare presso gli studi dei medici di famiglia. La decisione è puramente di natura burocratica: la data di scadenza della norma che prevedeva la cosiddetta prescrizione dematerializzata è fissata infatti al 31 dicembre 2022 e non si parla di proroga.

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La Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha immediatamente fatto richiesta di proroga al ministro della Salute Orazio Schillaci. Il presidente Filippo Anelli riferisce a Il Messaggero di aver interpellato sul provvedimento la segreteria del ministro e si aspetta una risposta positiva su una eventuale proroga.

“Chiediamo al ministro della Salute la proroga almeno per un anno e un provvedimento che renda il suo utilizzo strutturale così da liberare i medici da impropri carichi burocratici “- ha detto Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici italiani (Smi). “Inoltre i medici di famiglia sono carenti in tutta Italia e il ritorno alla ricetta cartacea, così come era prima dell’emergenza Covid, conclude Onotri, rappresenterebbe un salto indietro, causando lunghe attese negli studi medici“.