Niente più smartworking per questi genitori | Ufficiale

La Legge di Bilancio 2023 apporta dei cambiamenti anche per quanto riguarda lo smart working. Ecco cosa cambia

lavoro agile
smart working legge di bilancio 2023 (Foto Aodbe – pensioni.it)

La pandemia da Covid – 19 ha radicalmente cambiato le nostre vite anche nel settore del lavoro. Se fino a prima del Covid -19 la maggior parte degli italiani si recava ogni mattina al lavoro, dalla pandemia in poi è stato introdotto anche in Italia lo smart working, ovvero il lavoro agile da casa.

Per evitare il dilagare del virus, infatti, molte aziende hanno optato per far lavorare i propri dipendenti da casa, in modo da limitare gli spostamenti. Ad oggi, nonostante il periodo acuto pandemico è finito, restano a lavorare in smart working ancora i lavoratori più fragili. Anche la nuova Legge di Bilancio 2023 si è occupata del lavoro agile.

Smart working, le novità per i genitori nel 2023

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smart working legge di bilancio 2023 (Foto Aodbe – pensioni.it)

Il governo Meloni ha messo a punto la nuova Legge di Bilancio che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. Uno degli oltre 600 emendamenti della Legge riguarda la proroga dello smart working per i lavorati fragili. Tutti i dipendenti che entrano in questa categoria potranno lavorare, sia nel pubblico che nel privato, in modalità agile fino al 31 marzo 2023.

La Legge di Bilancio, però, non cita i genitori con figli under 14. Si tratta di una categoria che fino a qualche giorno fa aveva lo stesso trattamento riservato ai fragili: i genitori con figli under 14, quindi non potranno più lavorare da casa a partire dal 1° gennaio 2023. Questo, però, non vuol dire che i genitori con figli under 14 non potranno chiederlo e ottenerlo.

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I genitori con figli a casa di età inferiore a 14 anni potranno infatti richiedere lo smart working attraverso un accordo individuale tra azienda e lavoratore o azienda e sindacati come prevede la normativa standard dello smart working. Ricordiamo poi che i 31 dicembre 2022 scade anche lo smart working semplificato nel privato.

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A partire dal 2023 le aziende dal 2023 dovranno proporre e siglare un accordo condiviso di lavoro agile in cui siano indicati la durata dell’accordo stesso, l’alternanza dei periodi di lavoro all’interno e all’esterno dell’azienda e i luoghi da escludere dalla prestazione professionale. Le cose invece non cambiano per i lavoratori pubblici, fatto salve dei genitori con figli under 14.

Il Politecnico di Milano, nel suo Osservatorio sullo smart working sottolinea come il lavoro agile sia ormai radicato nel 91% delle aziende italiane, con un aumento del 10% rispetto al 2021. La tendenza è opposta nella pubblica amministrazione, con il 57% degli enti coinvolti nel 2022, l’8% in meno in confronto a dodici mesi prima.

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