Naspi, in quali casi decade subito | Gli errori da non fare

Come ogni aiuto economico, anche la NASPI non è una certezza, ma per beneficiarne sino alla fine bisogna rispettare questi criteri. Quali

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NASPI (Foto Adobe)

La corsa ai regali che gradualmente sta volgendo al termine, quest’anno in particolare, non è certo uguale per tutti. Molte famiglie ed anziani pensionati economicamente svantaggiati non si stanno confrontando con un generalizzato calo del potere d’acquisto, ma anche con i noti aumenti delle bollette prodotti dalla crisi energetica. Come recepito dalle politiche degli ultimi governi, l’erogazione straordinaria di bonus economici rappresenta una reale necessità.

Anche l’ultima manovra di bilancio ha presentato in tal senso delle importanti iniziative: la prima riguarda la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze per aiutare coloro che non ce l’hanno fatta a pagare le fatture delle onerose utenze domestiche, evitando che passi l’inverno al freddo. La seconda, invece, è rappresentata dall’innalzamento del tetto reddituale ISEE sul diritto ai cosiddetti “bonus bollette”, con particolari vantaggi alle famiglie numerose.

Naspi, quando la misura viene interrotta

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NASPI (Foto Adobe)

I nuclei familiari più in difficoltà possono comunque contare su misure essenziali quali il Reddito di Cittadinanza, sebbene dal prossimo 1° gennaio, verranno introdotti i nuovi e più restrittivi criteri di accesso e di durata al sostegno: non più diciotto mesi rinnovabili, bensì otto mesi soltanto, interrompibili in anticipo al rifiuto dell’unica proposta di lavoro avanzata dal Centro per l’Impiego.

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Ad esso, può affiancarsi l’Assegno Unico e universale se vi sono figli a carico fino al compimento del 21° anno di età, oppure figli disabili (senza limiti anagrafici). Non vi sono tetti al reddito annuo, se non per la variabilità dell’importo dell’assegno rivolto ad ogni figlio; fino a 15mila euro di reddito annuo, si può accedere alla somma più alta dell’AUU: 175 euro; sopra i 40mila euro, l’importo è fisso a 50 euro per minorenne.

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In caso di disoccupazione di un lavoratore dipendente, si può ricevere – mediamente – per il primo anno e mezzo l’indennità NASPI. Per i primi sei mesi, il sussidio è pari al 75 per cento della media della busta paga negli ultimi quattro anni, e poi va riducendosi di mese in mese del 3 per cento, fino al suo esaurirsi in base alla durata dettata dal contratto nazionale di categoria. La NASPI può anche interrompersi immediatamente: succede infatti quando si ottiene una rioccupazione da lavoro subordinato superiore a sei mesi; il reddito annuo presunto deve altresì superare 8.145 euro.