RdC 2023 | Cosa succederà all’ottavo mese?

Con le modifiche in partenza dal nuovo anno, i nuovi percettori avranno a che fare con un sussidio completamente rinnovato. Ecco perché

rdc dall'ottavo mese
Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Volge al termine un anno drammatico come il 2022, il quale ha visto per dieci mesi su dodici, il protrarsi di una crisi internazionale senza precedenti. La declinazione che più tristemente è ricaduta sulle spalle di migliaia di cittadini e famiglie è stata quella relativa all’escalation sui prezzi dell’energia, giunta ad erodere i bilanci familiari passando per le onerose bollette delle utenze domestiche.

Tali criticità, acuite con il protrarsi della galoppante corsa dell’inflazione – che non fa altro che procedere verso la doppia cifra percentuale – sono state recepite dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, che attraverso l’ultima manovra di bilancio, attualmente in fase di conversione in legge, ha delineato due filoni di iniziative: ovverosia, il primo riguarda la proroga di sei mesi sul distacco delle utenze per salvaguardare le famiglie dal passaggio dell’inverno; il secondo, più concretamente, concerne l’innalzamento del tetto reddituale ISEE per l’accesso ai “bonus bollette”.

RdC 2023, la misura si riduce. Ecco cosa succede

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dopo i bonus emergenziali, rispettivamente da 200 e da 150 euro, messi in campo dai decreti susseguitisi per sostenere i rincari delle bollette tra un’ampia platea di pensionati, lavoratori e percettori di sussidi, l’annualità sembra oramai in conclusione anche dal punto di vista delle misure più strutturali. In realtà, proprio in questi ultimi giorni sono stati delineati gli opportuni rinnovi di essenziali sostegni.

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Scadranno al 31 dicembre le mensilità di competenza 2022 relative all’Assegno Unico e universale per le famiglie dei lavoratori dipendenti con figli a carico. Ne è stato annunciato al contempo, il rinnovo a partire dal 1° aprile 2023. Si aprono dunque, a partire da gennaio, le presentazioni delle domande di rinnovo, che contempleranno nuovi invii dei dati ISEE tramite il modello DSU nel caso in cui durante il 2022 sia subentrata una variazione reddituale tale da comportare un trasferimento di scaglione.

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Forse, però, la vera novità risiede nel fondamentale Reddito di Cittadinanza. Le preannunciate modifiche avranno luogo a partire da gennaio e riguarderanno un consistente cambio di passo nei confronti del sostegno ai redditi più bassi. Si avranno nuovi criteri di accesso e di durata delle erogazioni: dai diciotto mesi rinnovabili, si passa ai soli sette mesi di pagamenti. Non ci sarà alcun rinnovo, nemmeno in seguito al precedente “stop” di 30 giorni. All‘ottavo mese non si percepirà più il RdC; anzi, il rischio è quello di subire la revoca anticipata se il lavoratore rifiuta l’unica proposta di lavoro presentata dal Centro per l’Impiego. 

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