Chi non troverà l’aumento nella pensione di gennaio

La pensione di gennaio subirà un aumento per alcuni importi ma non per tutti. Quali sono i requisiti per avere l’assegno maggiorato

pensione gennaio accredito in ritardo
Pensionato (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Il nuovo anno si apre con delle novità sulle pensioni. Al livello parziale, alcuni pensionati potrebbero trovare l’amara sorpresa di non vedere l’accredito della pensione sul conto corrente bancario il 2 gennaio, primo giorno lavorativo del mese e dell’anno. Difatti l’INPS, per effettuare le sue operazioni d’inizio anno, ogni primo mese dell’anno si mantiene la facoltà di poter effettuare i pagamenti con un po’ di ritardo. Ma non c’è da preoccuparsi. Al massimo il giorno successivo, chi riceve la pensione accreditata su conto corrente, troverà l’importo tanto agognato.

Mentre, come ogni mese dall’inizio della pandemia, i pensionati che usano ritirare la pensione in contanti alla posta dovranno rispettare un ordine alfabetico, che questo mese, complice la festività dell’Epifania, scala fino al 9 gennaio. Il calendario è il seguente:

  • Lunedì 2 gennaio: cognomi dalla A alla B
  • Martedì 3 gennaio: cognomi dalla C alla D
  • Mercoledì 4 gennaio: cognomi dalla E alla K
  • Giovedì 5 gennaio: cognomi dalla L alla O
  • Sabato 7 gennaio (solo il mattino): cognomi dalla P alla R
  • Lunedì 9 gennaio: cognomi dalla S alla Z

Pensione gennaio, chi non avrà la rivalutazione sull’assegno

pensione gennaio accredito in ritardo
Pensione (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Qualche tempo fa, il Ministro dell’Economia e delle Finanze, in accordo con le statistiche sui tassi d’inflazione, aveva stabilito il tasso di perequazione sulla pensione al 7,3%. Che corrisponde ad un aumento in questa percenttuale. Ma non tutti i pensionati possono ricevere l’aumento pieno. La rivalutazione del 100%, che corrisponde al 7,3% pieno, spetta solo a coloro che hanno un assegno pensionistico entro le quattro volte l’assegno minimo, dunque una pensione mensile non superiore a poco più di 2.100 euro, per 13 mensilità.

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Chi supera tale cifra avra diritto sì all’aumento, ma in percentuale inferiore. Ad esempio, la proposta della legge bilancio stabilisce che tra quattro volte e cinque volte la pensione minima la rivalutazione è pari all’85% anziché al 100%. E così via scalando a mano a mano che l’assegno cresce.

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La perequazione ripartita in sei fasce deve ancora essere formalizzata. Dunque per il mese di gennaio l’aumento sull’assegno della pensione riguarderà solo coloro che hanno diritto al 100% di perequazione, quindi i pensionati con assegno fino a 2.101,52 euro lordi.

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