Hai una casa vuota? Rendila un B&B | Cosa serve

Come trasformare una casa non abitata una fonte  di lavoro e di reddito, aprire un B&B e fare un buon affare

B&B avvio documenti
B&B (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il mercato turistico nella penisola è una delle principali fonti di guadagno e di occupazione, rappresentando uno dei settori economici più importanti. Tutte le regioni italiane possono vantare bellezze a attrazioni naturalistiche, quanto storiche e artistiche. Quindi le possibilità che una struttura ricettiva possa diventare una buon investimento non sono affatto poche.

Naturalmente si deve considerare la diffusione dell’offerta ricettiva, ma con una dose sufficiente di spirito imprenditoriale e professionalità si possono raggiungere buoni risultati. Il turismo come detto resta una delle attività con più potenzialità di sviluppo del Paese. Quindi l’idea di sfruttare una casa non usata per trasformarla in un Bed and Breakfast è tutt’altro che errata.

Quali passi sono necessari per aprire un B&B

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B&B (Foto Adobe – pensioniora.it)

Questa struttura ha un grande sviluppo e diffusione nelle grandi come nelle piccole città, rendondo possibile un’ospitalità turistica svincolata da grandi imprese, con un’accoglienza più familiare e immediata, più vicina alla locanda di paese o al piccolo albergo che alla catena professionale. Intanto la struttura ricettiva a conduzione familiare ha regole di apertura che possono variare di regione in regione.

Prima avvertenza quella di far riferimento alla normativa regionale in materia di politiche ricettive che spesso è libera di fissare criteri diversi per l’esercizio del B&B, come ad esempio il numero dei posti letto, il numero delle camere e delle varie caratteristiche dell’appartamento e dell’attività.

Dopo avere consultato la legislazione regionale è necessario recarsi allo sportello SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del proprio comune per ottenere tutta la modulistica necessaria per la Dichiarazione di inizio attività. Si deve infatti presentare la SCIA cioè la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, con tutti gli allegati necessari per la conclusione positiva della pratica.

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I documenti variano secondo le norme regionali e vanno dalla planimetria della struttura al contratto di proprietà, alla polizza assicurativa richiesta da qualche amministrazione. Inoltre per l’avvio delle pratiche è necessario contattare l’ufficio turistico regionale per l’eventuale classificazione del B&B e per il controllo e la comunicazione degli ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza.

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Anche in questo caso le norme sono diverse e si devono consultare gli uffici competenti per tutte le informazioni del caso. Il costo della SCia può andare dai 30 ai 150 euro per l’istruttoria, ma dopo questa pratica l’apertura del B&B è immediata.

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