Svolta Imu | Cosa cambia per le coppie sposate

Una sentenza della Corte di Cassazione, in merito al tema IMU, ha confermato che non si deve fare discriminazione per le coppie sposate

IMU doppia esenzione coppie sposate
IMU (Foto Pixabay – pensioniora.it)

La questione è stata aperta nel 2011, ed ha subito numerose modifiche nel tempo. Come si sa, l’IMU è un’imposta comunale che deve essere pagata da tutti i proprietari di immobili o terreni. Sono esenti dal pagamento dell’IMU le proprietà che sono considerate prima casa di abitazione per il nucleo familiare, ad eccezione delle case di lusso. E da questo cavillo parte l’inghippo logale. La prima casa d’abitazione del nucleo familiare.

Le coppie sposate possono avere più di una casa, ed anche avere residenze differenti. In questo caso, negli anni, hanno potuto approfittare dell’esenzione IMU su più di una casa, ma solo se la residenza era accertata nelle case distinte. Mentre la questione legale sollevate riguarda il fatto che due coniugi fanno parte dello stesso nucleo familiare, ed in quanto tale, i suppone che vivano insieme. Dunque le residenze separate sarebbero esclusivamente un escamotage per bypassare l’odiata imposta IMU. E da qui la modifica delle regole.

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IMU doppia esenzione coppie sposate
Casa soldi (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Quindi negli ultimi anni, le coppie sposate hanno dovuto scegliere congiuntamente un’unica unità immobiliare su cui richiedere l’esenzione IMU. E doveva essere la medesima, anche se le redidenze figuravano in luoghi diversi. Discorso che ovviamente non è valido per le coppie non sposate che vivono insieme, che hanno potuto tranquillamente richiedere due esenzioni IMU. Di conseguenza la Corte di Cassazione ha annunciato l’invalidazione di questa regola, in quanto creerebbe discriminazione tra le coppie sposate e quelle non sposate, a svantaggio delle prime.

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La Consulta ha stabilito che “nel nostro ordinamento costituzionale non possono trovare cittadinanza misure fiscali strutturate in modo da penalizzare coloro che, così formalizzando il proprio rapporto, decidono di unirsi in matrimonio o di costituire una unione civile”.

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E da qui sono partite le richieste di rimborso, che si riferiranno agli ultimi 5 anni, e che possono essere richieste per i prossimi 5 anni. Gli enti locali, le cui casse verranno penalizzate dai rimborsi della mancata doppia esenzione IMU, stanno controllando, prima di prendere in considerazione la domanda, che effettivamente la coppia viva in luoghi separati, e che non sia un escamotage formale per evitare l’imposta.

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