Sapete a chi va parte delle nostre pensioni?

Uno degli argomenti più scottanti nel nostro Paese è senza dubbio quello delle pensioni: ma a chi va una parte del nostro importo? 

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A chi va la pensione (Foto Pixabay – PensioniOra.it)

Entriamo oggi nel merito di una di quelle questioni che è senz’altro tra le più scottanti e soprattutto tra le più discusse nel nostro Paese. Non è certo un mistero, d’altronde, che ogni giorno nascano sempre più discussioni dibattiti in merito alle pensioni: ma oggi entriamo in un aspetto ancora più spinoso e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

Quello su cui noi di PensioniOra abbiamo deciso di soffermarci, infatti, è a chi una parte dell’importo che noi versiamo per quanto riguarda la nostra pensione. Ebbene sì, perché come forse sicuramente saprete, noi in realtà non riceviamo la totalità della somma ma solo una percentuale. Ma da cosa dipende questa scrematura? Per avere una risposta a questa domanda, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi: ecco quello che vi serve sapere.

Pensioni, a chi una parte della somma

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A chi va la pensione (Foto Pixabay – PensioniOra.it)

Forse non tutti lo sanno, ma in realtà quasi la metà di coloro che fanno parte dei pensioni italiana sono in un certo senso coperti. A fornire loro questa copertura in denaro è, nello specifico, chi guadagna una cifra superiore ai trentacinque mila euro lordi ogni anno. Si tratta di un meccanismo che si trova proprio alla base del funzionamento delle pensioni: ma cerchiamo di capirne di più.

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Proprio recentemente  è stato lanciato questo allarme: su un numero poco superiore di circa sedici milioni di pensionati, e dunque ex lavoratori, poco meno della metà sono riconosciuti come assistiti. Per la precisione, si tratta di un numero che si aggira intorno ai sette milioni: vale a dire, per la precisione, circa il quarantaquattro per cento di chi ricevere le prestazioni, mentre il restante cinquanta sei per cento fa parte di chi è considerato invalido di lavoro.

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Altro aspetto che è stato sopposto all’attenzione, inoltre, è che proprio negli ultimi anni (per la precisione tra il duemila otto e il duemila ventuno) i numeri di questo assistenzialismo sono letteralmente esplosi, e si è raggiunto circa gli undici miliardi per quanto riguarda le assistenze sociali tra i Comuni. A questo, inoltre, si aggiunge un aspetto ancora più preoccupante: ovvero quello della povertà in aumento, come testimoniato dalla crescente domanda tra spese assistenziali, redditi, Irpef e Pil.