Ritorna il servizio militare obbligatorio in Italia?

Il Presidente del Senato La Russa vorrebbe reintrodurre nel nostro Paese una sorta di leva per i più giovani. Ecco di cosa si tratta

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leva obbligatoria (Foto Adobe-pensioni.it)

Sono giorni ormai che in Italia si sentono rumors sempre più insistenti riguardo il ritorno del servizio militare obbligatorio. Già negli anni passati la proposta era stata rilanciata da vari partiti ed oggi anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ha detto la sua sul disegno di legge che mira a istituire una sorta di “mini leva”.

Ad opporsi decisamente contro questa proposta è stata la Provincia Autonoma di Bolzano che con 26 voti favorevoli ha detto “no alla leva obbligatoria” e lo fa raccontando la parte scomoda dietro il servizio di leva in Italia. Ma il servizio di leva obbligatorio in Italia tornerà realmente nonostante l’opposizione di Bolzano?

Servizio militare: torna obbligatorio in Italia?

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leva obbligatoria (Foto Adobe-pensioni.it)

Quello che il Presidente del Senato Ignazio La Russa vuole fare non è quello di reintrodurre la leva obbligatoria così come ce la ricordiamo ma una “mini leva” di 40 giorni e volontaria che sia più simile a un servizio civile rispetto a un servizio militare. Inoltre, per incentivare i giovani alla partecipazione di questi mini leva sono stati proposti anche degli incentivi.

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Tra questi rientrano i crediti per la maturità o per la laurea che sono stati definiti da La Russa come “un esame in più o un vantaggio a livello di formazione”, oltre che un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici. L’obiettivo del Presidente del Senato è quello di far si che i giovani dai 16 ai 25 anni possano passare 40 giorni della loro estate a imparare cosa è non solo l’amore per l’Italia, l’amore per la Patria, il senso civico e il dovere.

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In molti però credono che quello della mini leva si una operazione a dir poco rischiosa dal momento che ci si chiede se i giovani interessati ai 40 giorni di addestramento una volta ottenute delle competenze militari, possano rientrare all’interno di un gruppo sociale in maniera neutrale. Inoltre altri si chiedono a cosa serva addestrare per 40 giorni dei giovani in una sorta di “campeggio militare” se in Italia esiste un esercito di professionisti che svolgono questo lavoro. 

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