Quanto costa un terreno per coltivare dopo la pensione

Una delle attività che possono essere gradite dopo essere andati in pensione è la coltivazione del terreno, specie se si ha dimestichezza con questo lavoro

coltivazione del terreno dopo la pensione
Coltivazione terra (Foto Pixabay – pensioniora.it)

Molte persone in Italia, tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento hanno abbandonato le campagne, spopolandole, per trasferirsi in città ed intraprendere il lavoro di operaio o simile. Dopo oltre 40 anni, dopo una vita di lavoro in città, al momento della pensione, ci può essere il desiderio i ritornare a contatto con la natura, anche come ricordo di un’infanzia perduta, e di acquistare un pezzo di terra su cui coltivare l’orto.

La spesa è difficilmente definibile. Ci sono dei costi fissi, come il notaio, gli agenti intermediari, se ci sono, ed altre tassa. E dei costi variabili, come la compravendita in sé, che dipende da molti fattori. Prima di tutto l’estensione del terreno che si intende acquistare. La zona in cui è locato, che ha differenti valori di mercato al metro quadro, e se si tratta di terreno agricolo o edificabile. Un terreno agricolo può anche diventare edificabile, e costruire una casa, ma non in tutte le zone. Ad esempio se ci si trova in delle riserve esiste il divieto di edificazione, e non c’è nulla da fare.

Terra da coltivare, quanto si deve investire dopo la pensione

coltivazione del terreno dopo la pensione
Coltivazione terra (Foto Pixabay – pensioniora.it)

La buona notizia è che se si è pensionati, e si ha questo progetto, si può chiedere un prestito in banca. La pensione, o meglio, fino al quinto della pensione, è un’entrata sicura per gli istituti di credito. L’unico limite lo dà l’età. Non si devono superare gli 80 – 85 anni di età a restituzione totale avvenuta. In alcuni casi, chi ha occhio per gli affari, può anche provare a cercare pezzi di terra abbandonati. Alcuni Conumi, specie delle zone d’Italia meno abitate e meno richieste, offrono gratuitamente dei terreni purché l’acquirente si impegni a curarli ed a coltivarli.

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Oppure si possono trovare delle buone offerte nel centro Italia. Soprattutto se si tratta di terreni non edificabili. Si ricorda che se non si è iscritti all’attività imprenditoriale di agricoltore, al momento dell’acquisto del terreno si paga il 12% del valore del bene per l’imposta di registro, più cento euro di imposte ipotecarie e catastali.

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