Forse l’RdC non ti spetta più | Dipende tutto da questo

La nuova legge di bilancio ha apportato delle modifiche al reddito di cittadinanza: chi potrebbe rischiarlo di perdere e perché

RdC: chi lo perderà nel 2023
Reddito di Cittadinanza (Adobe Stock – Pensioniora.it)

La legge n. 197 del 2022 ha introdotto rilevanti novità sul fronte reddito di cittadinanza, modifiche in vigore già a partire da gennaio 2023. L’obiettivo è la definitiva soppressione di tale istituto e della pensione di cittadinanza dal 2024. Come è noto, la Legge di Bilancio 2023 ha ridotto la durata massima del beneficio da diciotto a sette mensilità. Tale riduzione, però, non si applica ai nuclei familiari in cui vi siano: persone disabili, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età.

Il Governo Meloni ha, dunque, avviato una vera e propria riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva. Inoltre, il nuovo esecutivo ha anche creato un “Fondo per il sostegno alla povertà e all’inclusione attiva”, nel quale confluiscono le risorse ricavate dalla soppressione del reddito di cittadinanza.

Rdc 2023: i requisiti necessari per poterne ancora beneficiare

RdC: chi lo perderà nel 2023
Reddito di Cittadinanza (Adobe Stock – Pensioniora.it)

A seguito della modifiche apportate dalla manovra 2023 ci si chiede se i requisiti per poter fruire del reddito di cittadinanza siano sempre gli stessi o meno. In realtà, la legge di bilancio 2023 non ha modifica le condizioni necessarie per poterne beneficiare. Per goderne bisogna, innanzitutto, essere in possesso della cittadinanza UE o del permesso di soggiorno UE di lungo periodo o residenza in Italia da almeno dieci anni.

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Tuttavia, alcuni percettori si chiedono se, a seguito del rilascio della nuova attestazione Isee, rischino di perdere il sussidio. Dunque, per capire se si ha ancora diritto alla prestazione assistenziale è necessario rientrare nei seguenti requisiti:

– ISEE inferiore a 9.360 euro;

– patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;

– patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro, aumentabile a 2.000 euro per ogni ulteriore membro, per un massimo di 10.000 euro (ulteriormente incrementabile di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo).

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– reddito familiare inferiore ad un importo di 6.000 euro per una sola persona, moltiplicato per un parametro definito dalla scala di equivalenza per i nuclei familiari più numerosi. Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

– non possesso di veicoli nuovi o di grossa cilindrata o di navi o imbarcazioni da diporto.

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