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Bonus e Incentivi

Assegno unico, italiani a rischio stangata: cosa succede

Ecco cosa potrebbe accadere ai nuclei familiari richiedenti il sostegno dopo la scadenza per la presentazione del nuovo ISEE. Di cosa si parla

Pensione INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

La crisi energetica iniziata con lo scoppio del conflitto in Ucraina non ha portato soltanto un ritorno dello spettro (e qualcosa di più) della guerra nel cuore del vecchio continente; è stata altresì l’artefice di una crisi economica che ha colpito i cittadini europei, italiani compresi. Le conseguenze, dunque, sono state solamente solamente anticipate dagli importi delle bollette energetiche salite a livelli talvolta insostenibili.

Gli altri effetti sono stati invece foraggiati dal fattore dell’inflazione. Tale variabile ha costituito inizialmente – all’inizio del 2022 – l’elemento per misurare la crescita straordinaria che ha visto salire il PIL nazionale dopo la fine dell’emergenza sanitaria da Covid che aveva imposto lo stop produttivo. Dal 24 febbraio 2022, giorno delle ostilità sul suolo ucraino, l’inflazione ha accelerato i suoi ritmi percentuali, influendo drammaticamente sul costo della vita.

Assegno unico, chi rischia il taglio del sostegno

Assegno Unico INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

La risposta istituzionale alla scalata inflazionistica e al recapito delle bollette rincarate all’inverosimile, seppur tardiva, è arrivata, rilasciando risorse finanziarie straordinarie nei confronti dei cittadini, ed in particolare per lavoratori e pensionati in difficoltà, colpiti da condizioni di povertà pregresse o dal progressivo impoverimento causato dall’assolvimento dei debiti energetici alle stelle. In prima battuta, sono giunti ai redditi più bassi bonus emergerziali per coprire almeno parzialmente la voragine sui crediti esatti.

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Fino ancora alla tornata pensionistica del mese in corso o alle mensilità correnti dei sussidi stanno arrivando le ultime una tantum del bonus 150 euro. Sulle pensioni è arrivato l’aiuto dato dal robusto adeguamento ISTAT, il quale, dopo l’incremento del 2 per cento di ottobre, si è ulteriore innalzato dell’indice effettivo al 7,3 per cento. In chiave familiare, così come ai pensionati, ma soprattutto ai lavoratori dipendenti e agli inoccupati, si può contare sull’Assegno Unico e universale, approdato alla sua seconda annualità.

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Per il secondo anno, ogni figlio minorenne o disabile a carico riceverà un rateo mensile sulla base del reddito annuo complessivo del nucleo familiare. Oltre alle domande dei nuovi richiedenti, c’è tempo fino al 28 febbraio prossimo per presentare le domande di rinnovo alla misura con l’invio di un nuovo modello DSU per la dichiarazione ISEE valida nel 2023, utile a rimodulare gli importi dell’assegno casomai si sia verificata, nel corso del 2022, una variazione di reddito che ha comportato lo spostamento del relativo scaglione. Entro la data del 30 giugno, c’è la possibilità di recuperare gli arretrati da marzo con le nuove richieste. Per i vecchi richiedenti non viene alcun obbligo di domanda ex novo, ma senza la presentazione del nuovo ISEE, nuclei come quelli sotto i 15mila euro annui e dunque con assegni da 175 euro mensili, rischiano di ricevere i ratei rimodulati in automatico da 50 euro al mese, come se non avesse mai presentato la dichiarazione.

Pubblicato da
Roberto Alciati