Lavori di notte? | Ecco quando andrai in pensione

Come andare in pensione anticipata nel caso di lavori di notte, di seguito che cosa prevede l’attuale normativa

Lavoro notturno quote
Lavoro notturno (Foto Adobe – pensioniora.it)

Affrontare una vita di attività professionali usuranti è di per sé un impegno gravoso che fatica e rischi per la propria salute. Infatti spesso si tratta di attività particolari, legate a movimentazione di materiali, macchinari pesanti, condizioni di spazio fisico ridotte, alte temperatura, nocività considerevoli e indicate dal legislatore.

Anche chi svolge lavori notturni per anni o per tutta la carriera professionale si confronta con circostanze di vita del tutto particolari che ridefiniscono tutta la sua esistenza, i suoi ritmi, le sue relazioni familiari e sociali. Esiste comunque la possibilità per questi lavoratori e lavoratrici di accedere al trattamento pensionistico anticipatamente, con requisiti agevolati rispetto alla generalità dei lavoratori.

Pensione anticipata per chi svolge lavori di notte, le regole

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Lavoro notturno (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per accedere alla pensione anticipata per lavoro notturno si utilizza il sistema delle quote calcolate sommando gli anni di contributi versati e l’età anagrafica. Le attività devono essere state svolte per almeno la metà della carriera professionale o per 7 anni nei 10 precedenti la richiesta di pensione.

Le agevolazioni sono valide per i dipendenti pubblici e privati oltre che per gli autonomi con l’età aumentata di un anno e la quota di una unità. Per tutti il requisito contributivo minimo è di 35 anni. Per chi ha lavorato almeno 78 notti in un anno la pensione può arrivare a quota 97,6 (61 anni e 7 mesi di età più 35 anni di contributi). Per i turnisti con 72-77 notti la pensione è possibile con quota 98,7 (62 anni e 7 mesi di età più 35 di contributi).

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Infine per chi ha effettuato tra i 64 e i 71 turni notturni va in pensione con quota 99,7 (63 anni e 7 mesi più 35 di contributi). La computazione del lavoro notturno svolto non si fa per anno solare, ma sulla base di un anno di lavoro partendo dalla data di assunzione. Le notti necessarie per il calcolo dei turni devono essere svolte in un anno, non si può effettuare una media aritmetica.

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I cosiddetti lavoratori precoci (41 anni di contributi di cui 12 mesi  versati prima dei 19 anni) che hanno svolto attività notturne per almeno 64 giorni all’anno per il periodo richiesto, possono andare in pensione indipendentemente dall’età.

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