Novità da marzo per le pensioni di reversibilità

Quali cambiamenti dovranno attendersi i pensionati che percepiscono la quota dell’anziano contribuente defunto. Cosa avverrà dal prossimo mese

come cambia da marzo pensione di reversibilità
Pensione di reversibilità INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

La crisi dell’energia, che nel corso del 2022 si è ben presto tramutata nella sistemica escalation economica che ha attraversato i prodotti interni lordi dei Paesi europei – Italia compresa – ha manifestato i gravi riflessi, in primis, sui bilanci domestici dei cittadini, più che sulle immediate scelte politiche. Senza escludere le conseguenze sul piano produttivo, non così lentamente consequenziale agli effetti sul tessuto sociale. 

Pertanto, si possono contare vari ritratti di nuclei familiari vittime della erosione economica, causata dal rincaro delle bollette ed esponenzialmente alterata dall’azione della già presente inflazione. I primi della lista sono rappresentati, ovviamente, da lavoratori e pensionati in difficoltà, alle prese con povertà pregresse oppure con il progressivo impoverimento prodottosi. Di fronte, ad un’ordinarietà così poco comune e per nulla comoda, la straordinarietà di un evento negativo porta con sé ancor maggiori ripercussioni.

Pensioni di reversibilità, aumenti in arrivo

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Pensione di reversibilità INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quando si pensa ad un fatto dal carattere negativo, entro i confini familiari, viene subito in mente un lutto. Un evento, questo, che produce echi non soltanto dal punto di vista affettivo, ma anche sotto il profilo di una ricerca di un riequilibrio in ambito economico. Le conseguenze maggiori nei confronti dei componenti superstiti si hanno quando il decesso riguarda il familiari che aveva economicamente a carico quei soggetti non autosufficienti.

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Dunque, ad avere bisogno di un supporto venuto meno con la dipartita del titolare del reddito principale della famiglia sono soprattutto i figli e l’altro coniuge. In tal senso, la previdenza sociale INPS garantisce una quota del trattamento pensionistico – nel caso che il de cuius sia un percettore di pensione – distribuita alla vedova e ai figli a carico; in assenza di essi, sono coinvolti eventuali fratelli e sorelle, nonché i genitori se ancora in vita.

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Si tratta della cosiddetta pensione di reversibilità, definita in quote stabilite sulla base della priorità della linea diretta col defunto e sul numero dei possibili beneficiari. A partire dal prossimo marzo, essa assorbirà il positivo apporto della recente rivalutazione ISTAT degli importi pensionistici, di cui l’indice effettivo degli incrementi è stato portato al 7,3 per cento a partire da gennaio. Il ricalcolo, che ha tardato la riscossione dei nuovi ratei, comprenderà inoltre i relativi arretrati, distribuiti – come l’indice – in base alle fasce degli scaglioni reddituali. Inoltre, le pensione di reversibilità potranno risentire della proposta di modifica da quattro a tre le aliquote IRPEF, ossia: 23 per cento per i redditi fino a 15mila euro; 27 per cento per i redditi tra 15mila-50mila euro; 43 per cento per i redditi superiori a 50mila euro.

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