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Pensioni

Novità Opzione Donna | Rientreranno anche queste lavoratrici

Continuano le discussioni e le proposte per Opzione Donna, ecco potrebbe cambiare per molte lavoratrici in età pensionabile

Opzione donna (Foto Adobe – pensioniora.it)

La questione delle pensioni rimane centrale nella discussione politica e del confronto tra esecutivo e parti sociali. Il faccia a faccia è soprattutto sulla riforma strutturale del sistema pensionistico nell’ipotesi dell’abbandono dell’inquadramento previsto con il regime previdenziale Fornero che, pur non convincendo un po’ tutti, sembra attualmente  un traguardo ineluttabile.

Insieme alla riforma della legge Fornero si discute anche di scivoli pensionistici per alcune categorie (lavori usuranti e donne su tutti). Nelle seetimane scorse, infatti, in vari incontri tra governo e sindacati si è parlato in particolare l’agevolazione prevista per le lavoratrici, la cosiddetta Opzione donna, riformata in senso restrittivo nell’ultima manovra di bilancio.

Sono possibili cambiamenti in vista per Opzione Donna?

Opzione donna (Foto Adobe – pensioniora.it)

Allo stato attuale l’anticipo è possibile solo per 3 categorie di lavoratrici: caregiver familiari, invalide con percentuale almeno del 74 per cento, licenziate o esuberi aziendali, con uscita a 60 anni di età anagrafica e almeno 35 anni di contributi e un taglio di un anno per le lavoratrici con un figlio e due per quelle con 2 o più figli. La richiesta dei sindacati è un ritorno, perlomeno a tempo, alle precedenti norme. Quindi si propone un rientro dei 58 anni di età per le dipendenti e 59 per le autonome con un’anzianità contributiva di 35 anni.

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Il MEF però aveva escluso questa formula per i costi eccessivi. Un compromesso potrebbe essere la durata limitata e una proroga della precedente versione di Opzione donna, probabilmente con qualche eccezione, come proposto dalla ministra del Lavoro Calderone. Questo compromesso darebbe l’accesso a Opzione Donna a una numero maggiore di quello prevista con le regole in vigore (si parla di poche migliaia di aventi diritto, circa 3mila).

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La possibilità di entrare in anticipo in pensione è molto importante per alcuni comparti usuranti e svantaggiati del mondo del lavoro. Lo scivolo si paga con un taglio notevole agli assegni mensili, per esempio con Opzione Donna del 20/25 per cento. Per evitare nei prossimi anni il rientro per tutti della riforma Fornero con i paletti dei conti pubblici e la tutela dei lavoratori, resta quindi necessaria per una ridefinizione totale del sistema previdenziale.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano