Mutuo 2023 | Tasso variabile destinato a crescere?

Cosa bisogna aspettarsi per il tasso variabile nei prossimi mesi, ecco le conseguenze prevedibili per i mutui

aumento tasso variabile
Tasso variabile (Foto Adobe – .pensioniora.it)

La Banca Centrale Europea prosegue la sua politica di contenimento dell’inflazione mediante l’innalzamento continuo del costo del denaro, attuato alzando i tassi di interesse. A febbraio l’incremento è stato di 50 punti base. Ad oggi i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale sono rispettivamente al 3,00%, al 3,25% e al 2,50%.

Altri aumenti sono attesi a partire dal mese di marzo con effetti immediati su mutui e prestiti. La politica monetaria di freno dell’inflazione prevede proprio la riduzione della domanda (di prodotti al consumo come di quelli finanziari) con scelte restrittive che daranno risultati già nei prossimi mesi, almeno a sentire il consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE). Il timore di molti però resta quello della recessione che per certi versi è già in atto.

Che effetti sul tasso variabile dagli aumenti di quelli di interesse

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Tasso variabile (Foto Adobe – .pensioniora.it)

Chi risente di più delle scelte politiche della BCE sono i sottoscrittori di mutui con tassi variabili, indicizzati all’Euribor, il tasso interbancario di riferimento in Europa. Le conseguenze di questi rincari variano per i sottoscrittori a seconda della parte di capitale di finanziamento ancora da versare e sul numero di rate.

I tassi variabili si caratterizzano proprio per la possibilità di variazioni durante la durata del contratto sulla base delle oscillazioni dell’Euribor, ciò determina la possibilità di riduzioni degli interessi da versare rispetto a quello iniziale, ma anche di incrementi come sta succedendo in questo periodo.

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Le rate invece dipendono dal piano di ammortamento del finanziamento scelto: ci sono rate fisse con tassi variabili, rate costanti, ma anche crescenti o decrescenti, con tasso fisso. Il probabile incremento di altri 50 punti base dei tassi europei, già annunciato per marzo, avrà come conseguenza dei ritocchi verso l’alto ai tassi variabili applicati dalle banche e dalle finanziarie ai propri clienti.

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Già nei mesi scorsi gli aumenti dei tassi variabili sono calcolati in media del 36%, passando da 456 euro a 619 euro al mese. Quindi interessi e rate da pagare sono destinati a crescere per i sottoscrittori di mutui con tassi variabili, fin dal mese di marzo.

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