Nuovo RdC Mia: cosa succederà alla pensione di cittadinanza

MIA, con l’introduzione della nuova misura pensata dal governo Meloni cosa accadrà alla pensione di cittadinanza

Fine reddito di cittadinanza
Pensione di cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Sempre più probabile appare entro breve, si vocifera addirittura per settembre dell’anno in corso, la fine del Reddito di Cittadinanza. Il governo ha intenzione di sostituirlo con una prestazione indirizzata esclusivamente alle famiglie indigenti della popolazione con reddito e Isee molto basso la MIA (Misura per l’inclusione attiva). Ma c’è da dire che la misura ancora non è stata ufficializzata e molti dubbi persistono su limiti anagrafici e reddituali degli aventi diritto.

A rischio esclusione dalla nuova prestazione gli occupabili under 60 soli. Attualmente si calcola che sono circa 400mila gli occupabili che percepiscono il Reddito di cittadinanza. Per questa categoria saranno potenziati i canali di accesso al mondo del lavoro, incrociando offerta e domanda di lavoro in nuove piattaforme digitali.

Mia, cosa aspetta i pensionati

Fine reddito di cittadinanza
Pensione di cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

La platea degi aventi diritto del sussidio contro la povertà sarà limitata con un abbassamento dell’Isee di ingresso da dagli attuali 9360 euro vigenti per il Reddito di cittadinanza a 7200 euro. La riduzione riguarderà anche i pensionati oltre i 67 anni che attualmente percepiscono RdC. Un adulto con più di 67 anni, passerà dagi attuali 630 ai 500 euro. Si prospetta una riduzione consistente dunque.

Il beneficio consisterà in un’integrazione del reddito familiare fino a 6mila euro annui in 12 mensilità (da adeguare con la cosiddetta “scala di equivalenza”) e sarà riconosciuto a due categorie di famiglie:

  • quelle con almeno un componente con disabilità o minorenne o con almeno 60 anni d’età;
  • quelle senza componenti disabili o minorenni o con almeno 60 anni d’età.

Al primo gruppo l’importo spetterà per intero (500 euro), mentre ai secondi al 75 per cento (375 euro). La durata sarà di 18 mesi per le famiglie con disabili e anziani, rinnovabili per 12 dopo uno stop di un mese, mentre di 12 mesi per i nuclei familiari senza disabili e anziani rinnovabile una volta per 6 mesi dopo uno stop di un mese.

Una situazione ancora non definitiva dunque, ma che significa minori risorse per molte famiglie e pensionati soli. Tra l’altro al momento non è previsto alcun beneficio per locazione (affitto) o mutuo, che secondo le parole del ministro del Lavoro Marina Calderone, andrà ai nuclei familiari più bisognosi.

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