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Pensioni

Rischi questa pensione se sei un lavoratore autonomo

Ecco quanto prende in media di pensione un lavoratore autonomo, i dati che fanno riflettere sulle condizioni della previdenza in Italia

Pensione (Foto Adobe – pensioniora.it)

La previdenza e la riforma del sistema pensionistico restano uno degli argomenti più dibattuti in ambito politico e informativo. Le condizioni sociali e produttive del Paese non sono delle più rosee, con prestazioni del welfare pubblico destinate a peggiorare a causa anche dei cambiamenti demografici.

Le tendenze registrate dagi istituti di statistica indicano un calo della popolazione di giovani sotto i 19 anni e un contemporaneao incremento delle persone con più di 65. Purtroppo gli effetti della bassa natalità iniziano a farsi vedere e la situazione sembra destinata a peggiorare con indici di natalità pari allo zero se non addirittura negativi. A questo corrisponde la crescita della longevita per mettere in seria difficoltà l’intero sistema previdenziale.

Pensione da lavoro autonomo, a quanto ammonta in media

Pensione (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il sistema contributivo introdotto nel 1996 per limitare le spese a carico delo Stato, ha determinato una contrazione degli assegni pensionistici, creando condizioni di difficoltà soprattutto per i redditi meno abbienti e per le carriere professionali irregolari. Gli elementi che caratterizzato il sistema attuale come il montante contributivo o i coefficienti di trasformazione in base all’età anagrafica determinano assegni bassi per i lavoratori con minori entrate, sia dipendenti che autonomi.

A questo proposito le stime dell’Inps parlano chiaro un lavoratore autonomo prende in media di pensione circa 833 euro lordi al mese, meno della metà di un lavoratore dipendente del pubblico impiego. Si tratta naturalmente di stime e di medie, quindi di numeri che non corrisposndo del tutto alla realtà, ma che chiariscono i motivi dell’insoddisfazione e della preoccupazione di quanti si trovano alle prese con assegni pensionistici irrisori.

Certo vanno considerate le aliquote contributive che le categorie professionali versano per la propria previdenza. Un autonomo versa meno contributi rispetto a un lavoratore dipendente e questo ha un’incidenza forte sul montante contributivo e quindi sull’assegno che si percepirà. Alcuni numeri possono chiarire la cosa. Un dipendente versa un aliquota contributiva pari al 33 per cento circa, mentre un artigiano o un commerciante versa solo il 24 per cento. E questo incide in maniera determinante sulla pensione calcolata con il sistema contributivo.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano