Cartelle esattoriali, scadenza urgente 30 aprile: chi riguarda

Si avvicina il primo importante appuntamento con le scadenze imposte dall’ultimo piano di rottamazione delle cartelle. Come occorre regolarizzare

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Agenzia delle Entrate (Foto Adobe – pensioniora.it)

In fondo, ogni governo presenta delle costanti, qualunque sia la politica prima inneggiata in campagna elettorale e poi seguita e stilata nella manovra di bilancio. Le odierne circostanze e quelle appena trascorse (nell’arco del precedente anno) non potevano imporre un comportamento eccezionale: la crisi economica ed quella energetica ha prodotto, in Italia, il rilascio di risorse finanziare straordinarie a favore della tenuta dei redditi più bassi.

Non solo; la crescita dell’inflazione ha imposto un processo di adeguamento delle entrate senza precedenti, con la pretesa di restare al passo con il rialzo straordinario dei prezzi sui beni di consumo e sui servizi. In special modo sulle pensioni, si è assistito all’anticipo di una frazione della rivalutazione ISTAT, per gradualizzare l’uscite delle somme adeguate nelle casse dell’INPS, fino al parificazione (dallo scorso gennaio) con i ritmi a due cifre percentuali degli importi.

Cartelle esattoriali, ecco cosa riguarda la scadenza urgente del prossimo 30 aprile

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Cartelle esattoriali (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quando si è definitivamente insediato il governo Meloni (ad ottobre 2022), le prime misure sono apparse come tracce di una continuità politica con il precedente esecutivo presieduto da Mario Draghi. Gli indizi a suggerire ciò sono stati la conferma dei precedenti bonus fiscali, dell’Assegno Unico per le famiglie e della proroga del Reddito di Cittadinanza (sebbene estremamente modificato).

Per finanziarie queste e le altre misure per contrastare il progressivo impoverimento dei redditi, tra cui, non ultimi in ordine di importanza, i bonus bollette, bisogna provvedere a riempire il forziere delle casse statali. All’atto pratico, ecco che si passa, dunque, all’atto più consueto de non inevitabile, in questi casi; la costante per eccellenza sotto il profilo fiscale: la rottamazione delle cartelle esattoriali. 

Dal 1° gennaio 2023, si è dato immediatamente seguito allo stralcio degli importi fino a mille euro (fino al 31 dicembre 2015), la cui riscossione è ritenuta troppo onerosa per lo Stato rispetto ai debiti da esigere. Dai mille fino a tremila euro, i debiti dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 possono essere restituiti con una definizione estremamente agevolata. A partire dalla riduzione del debito: ossia, l’eliminazione degli interessi di mora e delle sanzioni. La riscossione può avvenire con un’unica soluzione entro il 31 luglio 2023, oppure tramite un pagamento dilazionato, rateizzabile fino a 18 rate in 5 anni. Intanto, il termine del 30 aprile 2023 ricorda a tutti gli interessati di manifestare l’adesione al piano di restituzione.

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