Padre divorziato con nuova famiglia: come si divide l’eredità

Ecco cosa implica nel contesto ereditario la costruzione di una nuova famiglia da parte del familiare superstite; così si esprime l’ordinamento. I dettagli

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Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nel corso dei decenni, una famiglia attraversa diverse e molteplici trasformazioni, sia di carattere positivo che negativo. Anche da un punto di vista economico, a fianco alla crescita e alla maturazione dei figli, possono accadere eventi di vario impatto sulla vita del nucleo. Non a caso, le famiglie non sono tutte uguali, dal momento che differisce anche la stessa condotta economica, derivata essenzialmente dalla tipologia di lavoro e dalle responsabilità di spesa.

A dare però un forte scossone alla vita famiglia, anche nel momento di maggiore stabilità, è l’evento radicalmente irreversibile che volenti o nolenti ridefinisce gli equilibri interni di un contento anche quando gli stessi figli hanno costituito un proprio nucleo familiare: si sta parlando del lutto. Certo, nel contesto in cui il deceduto è il titolare del principale reddito per la sussistenza degli altri componenti, a carico ed economicamente non autosufficienti, gli effetti di questo evento sono comprensibilmente pesanti.

Padre divorziato con nuova famiglia: come avviene la trasmissione dei beni

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Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

A beneficio del mantenimento minimo nei confronti del componente superstite, l’INPS viene in soccorso nel contesto del manifestarsi di alcuni essenziali criteri: ossia, se il de cuius è titolare di un trattamento pensionistico, l’ente previdenziale mette a disposizione una quota stabilita della prestazione a favore, in primis, dell’altro coniuge e dei figli: la pensione di reversibilità. Se il nucleo è invece composta da fratelli, sorelle o genitori ancora in vita, le quote spetteranno ai medesimi.

La questione della successione si amplia quando vi sono beni da trasmettere; ma anche in tale casistica l’ordinamento non è impreparato. Stante il fatto che l’eredità spetta alla linea diretta del deceduto, dunque – ancora una volta – al coniuge e ai figli superstiti, in assenza di essi, la legge regolamenta la successione di beni mobili e immobili, fino al sesto grado di parentela, anche se il de cuius non ha redatto un testamento e depositato presso lo studio di un notaio.

D’altronde, le volontà scritte devono comunque tener conto delle prerogative stabilite dalla legge sulla trasmissione dei beni agli eredi legittimi. Qualcosa campia, però, se un erede legittimo come il coniuge supertite si risposa: d’altro canto, è lo stesso che perde la pensione di reversibilità a seguito di nuove nozze. Nel caso dell’eredità, un padre risposato non ottiene nulla, ma la trasmissione coinvolge i figli, che appartengano al primo o al secondo matrimonio: 2/3 del patrimonio, ai figli (a prescindere dal primo o secondo matrimonio) se il padre è morto e la seconda moglie è ancora in vita; 100% del patrimonio se la seconda moglie è deceduta prima della morte del padre.

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