Novità INPS, divieto di licenziamento per questi lavoratori

Importante novità per alcuni lavoratori, scatta il divieto di licenziamento in corcostaze specifiche, di che cosa si tratta

divieto licenziamento congedo paternità
Paternità (Foto Adobe – pensioniora.it)

I cambiamenti culturali e sociali che investono le coppie riguardano non solo le opportunità di carriera e la condivisione degli impegni nella vita domestica, ma anche i ruoli e le responsabilità di ambedue i genitori nell’educazione e accudimento dei figli. Sempre più spesso si vedono padri che seguono e sono responsabili nelle attività dei figli a scuola e in quelle extrascolastiche.

La condivisione delle responsabilità rende possibile una suddivisione dei pesi e degli impegni familiari ormai necessaria per affrontare lavoro, vita domestica e affettiva con serenità. Anche la presenza dei padri nell’accudimento dei bambini piccoli è ormai un fatto largamento diffuso tanto che le norme hanno recepito questo cambiamento sociale, almeno in parte.

No al licenziamento per questi lavoratori

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Paternità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il decreto legislativo numero 105 del 2022 ha apportato alcune modifiche alla legge che regola i diritti della maternità, allargando al padre diritti e doveri verso i neonati. Esisteva già un congedo di paternità alternativo fruibile in determinate circostanze (decesso, infermità o abbandono della madre e paternità alternativo.

Le tutele e i diritti del congedo di paternità alternativo sono state estese al congedo di paternità obbligatorio della durata di 10 giorni, da sfruttare a partire da 2 mesi dalla presunta data della nascita a 5 mesi dopo la nascita del bambino. Le novità riguardano, come sottolinea la circolare Inps numero 32 del 2023, il divieto di licenziamento del neo papà fino al compimento di 1 anno di età del figlio.

In precedenza questo diritto coinvolgeva solo la maternità o la paternità alternativa, ora è stato esteso anche alla paternità obbligatoria. Inoltre il neopapà che presenta le dimissioni volontarie nella fase di divieto del licenziamento ha diritto alla Naspi, con tutte le tutele connesse al licenziamento, senza obbligo di preavviso al datore di lavoro.

Questa novità, contenuta nel documento Inps, determina che le domande di Naspi respinte prima della circolare potranno essere sottoposte a riesame, dopo specifica domanda da inviare alla sede dell’Istituto competente per territorio. Quindi una possibilità di verdersi riconosciuta l’indennità di disoccupazione precedentemente rifiutata per dimissioni volontarie nel primo anno di vita di un figlio.

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