Pensioni, superata scadenza 1 maggio: occasione persa

Ecco quale prassi si è chiusa con la festa dei lavoratori, senza l’annuncio di alcuna proroga. Chiusa, per alcuni, la finestra sulla futura pensione 

Lavori usuranti (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ancora pochi giorni che si chiuda la finestra di pagamento dell’INPS riguardo alla tornata delle pensioni di maggio. Un turno tanto atteso, ma al contempo, caratterizzato da inevitabili difformità. In primis, la data; dato che il proverbiale inizio dei pagamenti pensionistici cade il primo giorno di ogni mese, il 1° maggio ha procrastinato le convocazioni dei cognomi dalla A alla C; di conseguenza, il fanalino di coda, ossia i percettori con le iniziali dei cognomi dalla S alla Z, riceverà il dovuto non prima dell’8 maggio.

Festa e domenica di mezzo, dunque. Tali inciampi giungono a seguire una linea di problematiche che hanno riguardato coloro che sono iscritti nelle liste di percettori di contributi e sussidi. Non tutti gli interessati hanno infatti beneficiato dell’azzeramento delle situazioni debitorie che l’INPS detiene con una fetta di utenti, ovverosia il pagamento degli arretrati, fondamentalmente prodotti da precedenti sospensioni delle misure e da verifiche.

Pensioni, superata scadenza 1 maggio: cosa è successo

Lavori usuranti (Foto Adobe – pensioniora.it)

Tra le somme da recuperare, o meglio tra i percettori da recuperare, vi sono, tra gli altri, i residuali legittimari del bonus 150 euro e i conguagli dell’Assegno Unico e del Reddito di Cittadinanza. A ciò bisogna aggiungere che soltanto da questi primi mesi di maggio si possono osservare gli effetti concreti dell’adeguamento ISTAT degli importi pensionistici su base inflazionistica degli indici di consumo.

In virtù del varo ufficiale attestato al 1° gennaio 2023, ad oggi vengono erogati i relativi arretrati frutto dell’ampia procrastinazione. Analogamente si materializzano finalmente gli aumenti sulle pensioni minime ed in particolare il rialzo fino a quasi 600 euro per gli over 75; anch’essi programmati dall’inizio di gennaio. Non soltanto pagamenti e date di pagamento per il mese di maggio.

Altresì, si avvicendano i termini di consegna della documentazione pensionistica. Ad essere chiamati in causa sono i lavoratori di mansioni usuranti: entro la scadenza del 1° maggio, infatti, coloro che perfezioneranno i requisiti nell’anno 2024, hanno dovuto assolvere alla consegna della domanda di riconoscimento della pensione ad hoc. Tra questi, anche i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno versato contributi cumulabili nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Superata la scadenza, resta il fatto che la presentazione di tale documentazione comporterà l’inevitabile differimento della procedura di riconoscimento del beneficio fino a tre mesi e oltre.

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