Cosa puoi fare se un parente non ti ridà i soldi prestati

Che succede nel caso di un prestito a un parente che non restituisce il prestito, che cosa fare i

prestito non restituito
Prestito (Foto Adobe – pensioniora.it)

Parenti serpenti, il titolo di un vecchio film di Mario Monicelli, dove rancori e meschinità la fanno da padrone, al posto di solidarietà e affetto. Cosa fare nel caso un componente della famiglia non restituisca un prestito ad un parente? Una situazione veramente incresciosa oltre che fastidiosa per le conseguenze che può assumere.

Intanto si può cominciare con il dire che un prestito fatto a un amico o a un parente non costituisce un atto illecito, essendo un fatto occasionale. Quindi il debitore non può appellarsi a questa eventualità. Per un prestito tra parenti, non necessariamente esiste un contratto scritto, una carta privata che provi la cosa, ciò nondimeno vi sono degli obblighi.

Prestito tra parenti non restituito cosa fare

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Prestito (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nel caso via sia un prestito tra privati, anche parenti, l’unica via per riottenere quanto dovuto è quella civilistica, quindi la via di una causa civile che arrivi alla condanna del debitore al pagamento e in caso di ulteriori ritardi al pignoramento per la restituzione di quanto dovuto. Il problema per chi ha prestato il denaro è provare con certezza che realmente ci sia stato il prestito di denaro.

Nel caso il prestito sia stato effettuato mediante bonifico bancario e nella causale sia scritta la motivazione del passaggio di denaro è più semplice provare che si sia trattato di uno prestito e non una donazione. Infatti conviene sempre indicare nella causale la dicitura “prestito infruttifero”, in caso di scambio tra privati.

Altrimenti per provare il prestito può servire l’ammissione del debito e la promessa del pagamento, non necessariamente un documento scritto, è sufficiente un messaggio inviato sms o whatsapp. Comunque la prima cosa è tentare un recupero bonario, sollecitando per iscritto di ottenere il pagamento e cercando un’ammissione di debito o una promessa di pagamento.

Altrimenti si può tentare con la richiesta di firmare cambiali o assegni postdatati che costituiscono titolo esecutivo. Nel caso fosse necessario a questo punto si deve intraprendere un‘azione giudiziale. Una volta provata l’esistenza del debito, il giudice se convinto, condanna il debitore al pagamento del debito, pena l’avvio del pignoramento.

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