Busta paga, 80€ in più agli operai: chi li avrà da giugno

Saranno questi lavoratori che dalla prossima busta paga troveranno un aumento dovuto ad alcuni specifici aggiornamenti. Di cosa si tratta

Aumenti in busta paga (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il mese di maggio è un mese cruciale da un punto di vista previdenziale per varie ragioni. Mentre i contribuenti vivono nel pieno fermento della dichiarazione dei redditi, l’INPS è al lavoro per completare l’azzeramento delle situazioni debitorie nei confronti di numerosi suoi utenti, ossia quelli che hanno registrato nei mesi precedenti di sospensioni alle loro rispettive misure (per lo più avvenute per verifiche sopraggiunte).

Dunque, stanno pervenendo gli accrediti diretti dell’INPS relativi alle specifiche misure, con, in più, l’integrazione degli arretrati prodotti. Almeno credito delle casse statali permettendo; alcuni pensionati, cioè i percettori di pensioni minime hanno spostato a settembre la soglia dell’attesa sugli aumenti prodotti dalle rivalutazioni ISTAT e con essi gli incrementi a quasi 600 euro per gli over 75.

Busta paga, 80€ in più agli operai: quali settori sono coinvolti

Aumenti in busta paga (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per i lavoratori dipendenti, in buona parte impegnati nella presentazione della dichiarazione dei redditi, non è ancora giunto il tempo di beneficiare dell’annunciatissimo taglio del cuneo fiscale contributivo. Sottoscritto nella legge di bilancio e approvato in Consiglio dei Ministri si tratta di uno strumento che nei termini dell’attuale procrastinazione, è andato aggiornandosi positivamente.

Nel dettaglio, infatti, il taglio del cuneo fiscale si è tradotto nella forbice alle trattenute dei contributi dell’7% per i redditi annui fino a 25mila euro, e del 6% fino a 25mila euro. Dal prossimo mese, quindi da giugno, scatteranno altri aggiornamenti in busta paga. Non sono chiamati tutti i lavoratori, ma soltanto i lavoratori del settore metalmeccanico. In primis, un incremento di circa 80 euro dovuto all’adeguamento dei minimi su base inflazionistica, da parte dell’ISTAT.

Inoltre, si vedranno gli effetti degli accordi sindacali applicati al contratto nazionale di lavoro, sottoscritto da Federmeccanica, Assistal e dai sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil; inoltre, verranno applicati gli accordi firmati 31 maggio 2021 con le aziende aderenti al CCNL Unionmeccanica-Confapi. Non si applicano CCNL diversi che riguardano comunque le aziende metalmeccaniche, e firmati analogamente da Fiom-Fim-Uilm. Ciò produrrà un incremento sopra i 27 euro assegnato al livello C3, così come definito dal rinnovo nel comparto industria.

 

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