Imu 2023: cosa succede se lo paghi dopo il 16 giugno

Come ogni imposta, anche l’IMU di quest’anno comporterà interessi e sanzioni per chi non rispetterà la scadenza del versamento sulla prima rata. I dettagli

IMU 2023 (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per l’Agenzia delle Entrate sono settimane convulse, queste che si stanno succedendo. In primo luogo, la folta schiera dei contribuenti sono chiamati ad adempiere il primo e principale impegno a loro carico, sotto il profilo delle tasse: il riferimento è alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Le finestre di accesso per la presentazione si sono innanzitutto aperte per i contribuenti con una situazione reddituale piuttosto semplificata.

Per questi ultimi, infatti, è possibile da subito scaricare il modello 730 precompilato dalla stessa Agenzia e messo a disposizione sul suo portale. C’è tempo fino al prossimo 31 maggio per integrarlo con appositi moduli di 730 integrativi o rettificati, ed infine, sottoscriverlo e reinoltrarlo ancora una volta telematicamente. La prassi è vantaggiosa, poiché permette di avere la priorità sui rimborsi del credito d’imposta, e garantisce alcun controllo (visto che è l’Agenzia a compilare il modello).

Imu 2023: dopo il 16 giugno il pagamento dev’essere integrato

IMU 2023 (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per gli altri contribuenti, alle prese con le spese deducibili e detraibili, oltre che appartenere a più sostituti d’imposta (o a nessuno, come nelle partite iva), la scadenza della presentazione è spostata a fine giugno. Si ricorda che tra i giustificativi per le spese da “scaricare”, vi sono le spese medico-sanitarie, i costi dell’abbonamento del trasporto pubblico, i costi scolastici ed universitari, le spese per gli universitari fuori sede (l’affitto, ad esempio), o i costi per l’iscrizione ad associazioni sportive e le spese per funerali.

Ebbene, oltre a quello che rappresenta un impegno anticipato da mesi di raccolta di scontrini, ricevute e fatture di pagamento inerenti l’anno di imposta, prima di consegnare il tutto in mano ad un commercialista o al servizio di patronato presso un CAF, l’Agenzia delle Entrate è altresì alle prese con le scadenze dell’IMU, sebbene l’imposta sugli immobili (escluse di fatto le prime case) sia un’imposta municipale.

Sono eccettuate dalla primaria esenzione quelle “prime case” costituite da ville, abitazioni residenziali e di lusso, nonché l’obbligo corre per i titolari dei diritti reali di godimento (usufrutto, diritto d’abitazione) e i locatari nei contratti di leasing. Se i componenti di un nucleo familiare abitano presso due case nello stesso Comune, l’esenzione è a carico di una sola abitazione principale; ma i due immobili possono trovarsi anche in Comuni diversi. La scadenza per il versamento della prima rata è il 16 giugno 2023. I ritardatari che non hanno pagato per tempo il modello F24, dovranno versare in aggiunta queste sanzioni: 0,1% giornaliero fino a 14 giorni di ritardo; 1,5%, dal 15° al 30° giorno di ritardo.