Tari, scadenza prima rata vicina: cosa succede se la salti

Si avvicina la scadenza della prima rata Tari, quali conseguenze in caso di mancato pagamento per il contribuente

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Tari (Foto Adobe – pensioniora.it)

La Tari è la tassa relativa alla raccolta, trasposrti e smaltimento dei rifiuti. È dovuta da chiunque possegga o detenga a qualsiasi titolo locali, immobili, aree scoperte e così via che possano produrre rifiuti. Sulla superficie dell’immobile si calcola la tariffa della tassa, senza dimentaicare il numero dei residenti per le unità abitative.

Questa tassa sostituisce i tributi comunali sui rifiuti a partire dal 2014. Si tratta comunque di un’imposta comunale e quindi bisogna fare riferimento ai regolamenti comunali per avere un’idea precisa dlle tariffe applicate nei singoli casi (unità abiattive, attività commerciali, terreni e così via). In base al Comune di riferimento la Tari si paga in un’unica soluzione oppure con acconto e saldo.

Tari non pagata conseguenze

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Tari (Foto Adobe – pensioniora.it)

Diciamo subito che non versare la Tari alla scadenza dovuta comporta il pagamento di una sanzione il cui ammontare dipende dal ritardo con cui si sana la situazione. Con il ravvedimento operoso si può ottenere una riduzione della somma da pagare, si tratta infatti di uno strumento con cui spontaneamente il cittadino regolarizza errori, omissioni o illeciti di tipo tributario.

Il contribuente in tal caso paga l’importo del tributo, in questo caso la Tari, la sanzione ridotta e gli interessi, che si calcolano su quanto non pagato con i tassi in vigore. In genere l’importo della sanzione è pari al 30 per cento di quanto dovuto. Con il ravvedimento operoso la sanzione viene ridotta in base al ritardo con il quale di effettua il pagamento.

Ma se la Tari non viene pagata cosa accade? Gli effetti sono più gravi della semplice sanzione amministrativa. Oltre i 30mila euro di Tari non versata si incorrere nel reato di evasione fiscale, con la possibilità della detenzione. Invece sotto quella soglia si resta nel capo dell’illecito amministrativo. Ma le sanzioni possono diventare molto pesanti e onerose.

Il Comune può iscrivere a ruolo il debito e richiedere l’esecuzione forzata per il recupero coatto di quanto dovuto. In pratica si può arrivare al Tribunale con il decreto ingintivo, il decreto e in ultima istanza con i pignoramento dei beni del debitore.