Come controllare se una casa in vendita ha abusi edilizi

Ecco a quali strumenti ricorrere per confermare o meno la regolarità urbanistica dell’immobile che si vuole acquistare. Di cosa si tratta

Abusi edilizi (Foto Adobe – pensioniora.it)

Una giovane coppia o un giovane single, ma anche un non così tanto giovane individuo alle prese con l’acquisto di una prima casa, oltre a tagliare un traguardo nei propri obiettivi personali, dovranno confrontarsi con le questioni correlate alla compravendita di un immobile: in prima istanza, la richiesta di un mutuo, opzione di una certa convenienza anche da parte di chi dispone dell’intero importo d’acquisto cash.

Di certo, per i finanziamenti erogati dagli istituti di credito per il personale sogno immobiliare non è un tempo particolarmente vantaggioso, a causa dell’inarrestabile ascesa inflazionistica. Si può ricorrere anche a scelte alternative, come l’acquisto di un immobile adiacente a quello già in possesso per un possibile allargamento degli spazi, o al contrario, dividendo un appartamento molto ampio, da cui ricavare due immobili per due famiglie.

Ecco come verifica la presenza di abusi edilizi nella casa in acquisto

Abusi edilizi (Foto Adobe – pensioniora.it)

Intervenire sull’immobile comporta il rispetto di rigide regole, a partire dalle autorizzazioni da richiedere presso gli uffici tecnici del proprio Comune. Vi è poi il caso che un’abitazione sulla quale sono stati eseguiti degli interventi piuttosto robusti finisce in vendita ed eventualmente è oggetto di interesse da parte degli acquirenti. Cosa succede se i precedenti lavori hanno condotto alla formazione di un abuso edilizio?

Innazitutto, occorre verificarlo e scoprirlo. Perché è importante? Perché per una recente sentenza della Cassazione, l’atto di compravendita di un immobile non in regola con la normativa urbanistica è nullo. L’abuso edilizio emerge provvedendo una visura catastale dell’atto notarile. In tal senso, è possibile ottenerla anche online tramite diversi siti che offrono questo servizio.

La cosiddetta Visura Atto Notarile viene recuperata dalla Conservatoria RR.II. e costituisce un documento ulteriormente dettagliato rispetto alla visura ipotecaria, dato che la seconda non contiene le seguenti informazioni: i confini; le superfici (reali e catastali); il prezzo; la planimetria; i precedenti atti di provenienza; eventuali accolli di mutuo; la licenza edilizia; i dati catastali dell’area di sedime (terreno) dove è avvenuta l’edificazione. Pertanto in assenza della copia di domanda della sanatoria e degli estremi di avvenuto versamento delle prime due rate dell’oblazione, la compravendita immobiliare è a ritenersi nulla.

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