Imu: cosa succede se non hai i soldi per il 16 giugno

Meno di due settimane prima del termine ultimo utile per il pagamento della prima rata dell’imposta sugli immobili. Cosa comporta il mancato versamento

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IMU (Foto Adobe – pensioniora.it)

È il desiderio più fisiologico che matura nella vita anagrafica di un giovane, che sia single o condivisa la sua età con un’altra persona, in grado di restituire il medesimo senso di condivisione. Specialmente si si fa parte di una giovane coppia, è assolutamente normale costruire una delle decisioni più importanti della vita: lasciare l’ambiente casalingo della famiglia d’origine per occupare uno spazio proprio, in piena autonomia, dove lasciar crescere intenti e fermenti familiari.

Oggigiorno il desiderio di una casa è altrettanto associato ad un insieme di forze e sforzi che non provengono soltanto in prima persona, anzi spesso il proprio contributo è spiacevolmente risibile: si parla dell’aiuto dei genitori, ultima eredità di un futuro costruito con i sacrifici di un passato ancora in grado di rendere sotto ogni punto di vista. Come si sa, i giovani devono far fronte ad un identikit sociale e di tappe realizzative alquanto complesso, che vede sovente come insufficienti le proprie credenziali professionali (tanto più quelle finanziarie).

Imu: cosa succede se si paga dopo il 16 giugno

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IMU (Foto Adobe – pensioniora.it)

Pertanto, non è raro che un figlio possa ricevere la rara donazione di un immobile da parte di un genitore. E ancora, poterne intestare la titolarità. Il tutto mentre i genitori si preoccupano di pagare in un’unica soluzione, oppure hanno trovato e accordato un finanziamento con un istituto di credito. Di questi tempi, tra l’altro, è molto probabile che siano loro in possesso di garanzie sufficienti per ottenere il riconoscimento di un mutuo. Il capitolo mutui, tra l’altro, eredita un quadro complessivo sin poco edificante.

Lo scorso autunno ha segnato il rialzo dei tassi di interesse dopo la nuova accelerata dell’inflazione, creando un nuovo quanto pesantissimo incremento del costo del denaro e degli scambi da parte della Banca Centrale Europea. Questa contrazione ha prodotto l’annullamento di qualsiasi convenienza e dei mutui a tasso fisso e dei mutui a tasso variabile, e dunque gettando le basi di una crisi dei finanziamenti, mentre coloro che sono impegnati nella restituzione in corso del debito, hanno assistito al decollo delle rate fino a punte di addebito pari a 250 euro in più ogni mese.

Insomma, da potenziali proprietari di immobili, o di una prima casa, molti cercatori di un appartamento hanno deviato verso la ricerca di affitti. Ad ogni modo, viene riconosciuta e periodicamente confermata l’agevolazione che comporta l’impegno di un mutuo rispetto al pagamento mensile di un canone di locazione. Ad ogni modo, rispetto al passato, sulla prima casa, non esiste alcuna imposta a carico, a meno che non si voglia cercare tra le eccezioni del versamento IMU, ossia l’imposta municipale sugli immobili. Generalmente pagata in due rate annuali, oltre alle seconde case e ad altri immobili (escluse le pertinenze sulla prima casa), è carico anche su ville e abitazioni residenziali e di lusso, oltre a farsene carico titolari di leasing e comodati. Manca ancora qualche giorno dalla scadenza della prima rata 2023, ossia il prossimo 16 giugno. Chi dimentica o tarda il pagamento, si apre ala regolarizzazione tramite il ravvedimento operoso: occorre aggiungere gli interessi, e la contestuale sanzione del 30% ridotta a 1/5 se versata in prima battuta.

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