Nuovo RdC, cosa succederà se hai figli a carico

Il fattore legato al numero dei figli influisce sulle misure che caratterizzano la riformulazione del Reddito, destinate in queste entità ai percettori

rdc quanto con figli a carico
Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’odierna legge di bilancio, partorita dall’insediamento del governo Meloni, è stata declinata sin dall’inizio in chiave di attenzione nei confronti delle famiglie. In particolare, l’attenzione è stata rivolta ai nuclei più nutriti di componenti; d’altronde il tema della demografia si è di nuovo imposto con le ultime, negative percentuali sulla scarsa natalità in Italia, e ovviamente l’innalzamento della popolazione più anziana, con gli evidenti effetti drammatici sul piano previdenziale e sul mercato del lavoro.

A dir la verità sembra paradossale parlare di accentuata disoccupazione e al tempo stesso dover tristemente sottolineare una solida classe di nuovi lavoratori (in tal senso, il futuro non riserva orizzonti più rosei, anzi). Invece, una coerenza logica c’è eccome: il fulcro del problema è nello scarso accesso al sistema produttivo e parallelamente la scarsa fuoriuscita dei possessori di requisiti pensionistici. O meglio, i lavoratori più anziani sono incentivati a non muoversi dalle loro mansioni. Dunque, se i giovani lavoratori, in base all’odierno sistema contributivo, finanziano col loro versamento di contributi le pensioni dei lavoratori di ieri, chi pagherà le pensioni di domani?

Nuovo RdC, come funziona con figli a carico

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Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

All’interno dei provvedimenti, non sono poche le politiche che hanno al centro i figli. A prima vista, si guarda immediatamente al portfolio di misure economiche dell’INPS e la prima che si intravvede è certamente l’Assegno Unico e universale, dedicato alle famiglie dei lavoratori, dei pensionati e dei percettori di indennità e sussidi, tutti con figli minorenni o disabili a carico. Con lo scorso mese di marzo, ha preso avvio la seconda annualità relativa alle erogazioni sulla base delle domande, nuove e di rinnovo, pervenute entro lo scorso 28 febbraio.

In realtà, la presentazione sarà ancora valida fino alla fine di giugno per poter ottenere gli arretrati prodotti dalla mensilità di marzo. La presenza di disabili produce delle maggiorazioni da moltiplicare ai mesi precedenti (appunto) e agli arretrati delle competenze. Il fattore “figli” è al centro anche delle pensioni, in particolare nell’uscita anticipata delle lavoratrici; si sta parlando dell’Opzione Donna, rinnovata proprio in chiave del numero dei figli per determinare l’anticipo: dall’età di 60 anni, con un figlio a carico la donna esce a 59 anni; mentre con due o più figli, l’uscita è a 58 anni. In effetti, anche il Reddito di Cittadinanza, sottoposto al grande restyling, ha abbracciato la componente dei figli. Basta osservare quanto prevede la nuova MIA, la misura di inclusione attiva. L’Assegno di Inclusione si inserisce nel contesto di nuclei familiari comprendenti casi di disabilità, over 60 e, ancora, figli minorenni. Per essere considerati a carico, questi ultimi devono rispettare due prerequisiti: essere conviventi nella stessa residenza familiare; disporre eventualmente di un reddito annuo fino a 2.840,51 euro. Al contempo, i figli si inseriranno nell’ISEE massimo di 6mila euro, dettato dal nuovo RdC. Così, due adulti e un minore potranno percepire 383,30 euro al mese; mentre se si aggiunge un terzo adulto, ossia un figlio maggiorenne, l’assegno mensile sale a 483,30 euro.

 

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