Allerta+libretti+Poste%2C+cos%C3%AC+stanno+svuotando+i+conti%3A+la+truffa
pensioniorait
/2023/06/07/psote-italiane-truffa-libretti-postali-svuotati/amp/
News

Allerta libretti Poste, così stanno svuotando i conti: la truffa

In questi giorni molti italiani stanno ricevendo uno SMS da Parte di Poste Italiane: si tratta di una truffa: come riconoscerla

truffa poste italiane phishing (Foto Adobe-pensioni.it)

La maggior parte delle truffe, al giorno d’oggi, si svolge su internet. Se fino a circa un decennio fa il modo migliore dei malintenzionati di raggirare qualcuno era quello di avvicinarlo di persona, telefonare o presentarsi davanti la porta di casa, al giorno d’oggi è sicuramente internet il modo “migliore” per truffare le persone, soprattutto gli anziani o chi non ha particolare simpatia con la tecnologia.

I raggiri, dunque, si muovono soprattutto online attraverso la ricezione di email malevoli ma anche SMS o messaggi Whatsapp. I malintenzionati, poi, per rendere credibile la loro truffa, si appoggiano a canali cloni di importanti aziende italiane come Poste Italiane ma anche INPS, Agenzia delle Entrate o corrieri espressi. Proprio in questi giorni sta girando in rete una nuova truffa a discapito degli italiani e di Poste Italiane.

Truffa Poste, l’SMS che ci svuota il conto

truffa poste italiane phishing (Foto Adobe-pensioni.it)

In queste ore molti italiani stanno ricevendo uno SMS proveniente fintamente da Poste Italiane. Si tratta di un tentativo di phishing, una truffa effettuata su internet attraverso la quale un malintenzionato cerca di ingannare la propria vittima convincendola a fornire informazioni personali come dati finanziari o codici di accesso fingendosi un ente affidabile. In questo caso la scelta dei truffatori è caduta su Poste Italiane.

Il testo dell’SMS è il seguente: “Gentile cliente, è stata richiesta una spesa di 284 euro, se non è lei seguire il link”. Se si clicca sul link in allegato si aprirà una pagina web del tutto simile a quella di Poste Italiane dove si chiedono i dati di accesso ed il numero di cellulare. Quello che i truffatori cercano di fare, dunque, è giocare sull’urgenza, la finta spesa, per poter poi avere i dati di accesso per bloccare il finto bonifico.

Il bonifico non è infatti mai avvenuto ma, inserendo i nostri dati, faremo un vero e proprio bonifico ai truffatori. Compilando la pagina con i nostri dati e premendo invio riceveremo infatti una telefonata dai truffatori che ci chiedono subito la password che ci è arrivata sul cellulare, password necessaria per farsi accreditare i soldi. Chi ha abboccato alla truffa ha perso dal proprio conto corrente una cifra che vai dai 5 ai 15mila euro.

Truffa Poste, un vademecum per difendersi

truffa poste italiane phishing (Foto Adobe-pensioni.it)

E’ la stessa azienda di Poste Italiane a rendere noti alcuni accorgimenti per evitare di incappare in questo tipo di truffe. Innanzitutto Poste non chiede mai e in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center, ufficio postale e prevenzione frodi) e per nessuna finalità le credenziali di accesso al sito www.poste.it e alle App di Poste Italiane.

Dunque Poste non chiederà mai ai suoi clienti il nome utente e la password, il codice posteid, i dati delle carte (il PIN, il numero della carta con la data di scadenza e il CVV) o i codici segreti per autorizzare le operazioni (codice posteid, il codice conto, le OTP- One Time Password ricevute per sms). Poste, poi, non chiede mai di disporre transazioni di qualsiasi natura paventando falsi problemi di sicurezza sul tuo conto o la tua carta tantomeno spingendoti a recarti in Ufficio Postale o in ATM per effettuarle.

Nel caso in cui un sedicente operatore di Poste dovesse chiedere uno dei dati sopra riportato allora si tratta sicuramente di un tentativo di truffa. Se ci arriva uno di questi SMS o mail non dobbiamo fare altro che cancellarli. Infine, l’Autorità garante delle comunicazioni ha aperto i lavori di un “Nuovo Registro Alias”, che sarà pronto nei prossimi mesi, per bloccare gli identificativi falsificati.

Pubblicato da
Ramona Buonocore