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Energie rinnovabili, l’Italia non rispetta le promesse di Draghi: si cresce lentamente

Ancora disillusioni per la transizione ecologica: l’Italia sembra non rispettare le promesse di Draghi sulle energie rinnovabili

Energie rinnovabili (Foto Adobe – pensioniora.it)

Ormai lo sappiamo bene: se vogliamo dare fare la differenza e soprattutto evitare un collasso climatico che si rivelerebbe senza precedenti e soprattutto drastico per tutti noi, la transizione ecologica è tutto ciò a cui dobbiamo appigliarci per poterci riuscire. Ma non solo: di tempo, come spesso ci viene detto, non ce n’è più. Se vogliamo agire, e ricordiamo che non è più solo un’eventualità quanto più un’imperativo morale oramai, dobbiamo farlo adesso, subito e senza esclusione di colpi. Eppure, nonostante tutto, l’Italia sembra essere fin troppo lenta nel suo passaggio alle energie rinnovabili.

Si tratta di dati che di certo demoralizzano la maggior parte di noi e che soprattutto ci fanno apparire quanto mai disillusi nei confronti, soprattutto, di quelle che erano le promesse fatte in un primo momento dal governo Draghi. Insomma, se è vero che per agire e ottenere un risultato che possa essere quanto meno considerato sufficiente (sebbene non ottimale, ormai) bisogna agire subito, è altrettanto giusto affermare che il nostro Paese purtroppo non sembra aver compreso appieno questa realtà. L’Italia, infatti, non sembra andare alle giuste velocità per quanto riguarda il proprio ruolo in questa fondamentale transizione ecologica: per approfondire la questione, continuate a leggere insieme a noi di Pensioniora.

Rinnovabili a rilento, le promesse non vengono rispettate

Energie rinnovabili (Foto Adobe – pensioniora.it)

Come prima cosa, cerchiamo di fare un piccolo passo indietro e analizziamo tutti quelli che sono stati (seppur piccoli) i passi avanti dell’Italia per abbracciare quanto più possibile questa transazione ecologica verso la quale si sta muovendo tutto il mondo. Solo nel duemila ventidue, infatti, nel nostro Paese è stato possibile contare la bellezza di ben 3,4 gigawatt in nuove energie rinnovabili installate. Queste, nello specifico, possono essere suddivide in duecento sei mila circa nuovi impianti di solare fotovoltaico, eolico, idroelettrico e infine bioenergie.

Tutto questo si traduce nella totalità complessiva di ben uno 1,3 milioni di impianti volti proprio a realizzare questo mondo più green, pulito e soprattutto sostenibile. Insomma, un numero non indifferente e che infonde non poca speranza a tantissimi di noi, ma che nonostante rappresenta un sostanziale passo in avanti rispetto all’inerzia degli anni passati, risulta non essere ancora sufficiente. Per dirla in parole povere, dunque, è vero che il nostro Paese ha ora cominciato a fare qualcosa nel concreto, ma si tratta pur sempre di una crescita lenta e di numeri purtroppo ancora troppo lontani da quelle che erano le promesse del Governo Draghi.

Ma non solo siamo ancora troppo lontani da quanto aveva promesso il Governo Draghi, in realtà infatti l’Italia risulta anche essere in ritardo rispetto alla media annuale europea auspicata per raggiungere l’obiettivo comune. Ovvero stiamo parlando della totale decarbonizzazione generale dell’europea entro il duemila trenta: classifica, però, che al momento vede l’Italia fin troppo in baso e posizionata per la precisione al ventiduesimo posto. Ma non finisce certo qui: infatti sempre nel 2022 è stato registrato anche un insolito e pessimistico calo per quanto riguarda la copertura da fonti rinnovabili dei consumi elettrici, in conseguenza alla siccità che il nostro Paese combatte ormai da quasi due anni.

Pubblicato da
Redazione PensioniOra