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Bonus e Incentivi

Nuovo bonus INPS per le famiglie con reddito fino a 40.000€

Ecco di quanto aumenterà il contributo alle famiglie con i nuovi apporti economici del governo, destinati ai nuclei fino a questo reddito. Di cosa si parla

INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

In questi giorni si stanno consumando le ultime scadenze legate agli adempimenti a carico dei cittadini che vivono determinate condizioni reddituali e patrimoniali. Ancora uno sforzo finanziario prima di dedicarsi pienamente alle vacanze. D’altronde, è obiettivo dello Stato quello di sollecitare ad un contributo maggiore chi detiene con gradualità maggiori entrate e proprietà. Come si sa, esiste su un piano sia contributivo sia previdenziale una scala di perequazione che regola il prelievo e l’immissione degli importi nelle tasche dei cittadini.

In tal senso, l’Agenzia delle Entrate è nel pieno della seconda fase (per così dire) del primo e principale adempimento sulle spalle dei singoli e dei nuclei: la presentazione della dichiarazione dei redditi. Con la scadenza del 31 maggio hanno avuto termine gli invii telematici dei modelli 730 precompilati dalla stessa Agenzia delle Entrate; si è dunque concluso l’impegno da parte di quei contribuenti con una situazione reddituale piuttosto semplificata. Si sta invece procedendo alla presentazione dei modelli a carico di coloro che hanno provveduto con una compilazione delle “classiche” modalità (in piena autonomia, tramite un commercialista o un servizio di patronato).

Nuovi aumenti all’assegno INPS per le famiglie con reddito fino a 40.000€

Assegno Unico (Foto Adobe – pensioniora.it)

I contribuenti della seconda ora possono inoltre allegare i giustificativi di spesa oggetto delle consuete opportunità di detraibilità; si sta parlando di quei costi, sostenuti a proprio nome o per conto dei familiari, legati a: spese medico-sanitarie; abbonamento del trasporto pubblico; costi scolastici e universitari; costi di studenti fuori sede (affitti, ad esempio); iscrizioni ad attività e ad associazioni sportive; polizze assicurative (casa, salute); spese per funerali. Questi, assieme alle dichiarazioni possono essere inoltrati sul sito dell’Agenzia ancora entro il 30 giugno. 

Per la verità, per i primi contribuenti, quelli del modello precompilato, c’è ancora qualche ora di tempo (entro il 20 giugno) per inviare eventuali modelli integrativi e di rettifica. Dopodiché gli stessi saranno i primi a beneficiare dei rimborsi degli eventuali crediti d’imposta; ebbene, sin dal mese di luglio, senza l’ostacolo di ricevere alcun accertamento. Per tutti gli altri, la campagna di rimborsi si protrarrà fino a novembre. La dichiarazione dei redditi, come tante altre forme di richiesta esborsi, rappresenta la principale forma di finanziamento allo Stato. E significa dare denaro sufficiente a quelle misure che sostengono le fasce di popolazione già svantaggiate.

Come si sa, nel vasto ventaglio dell’INPS vi sono varie misure economiche che aiutano tanto i singoli cittadini bisognosi quanto gli interi nuclei familiari che rientrano in alcuni canoni di necessità. Lo si vede con il Reddito di Cittadinanza, sebbene a poca strada dalla cessazione e dalla conversione nella nuova MIA, la misura di inclusione attiva, che subentrerà da luglio alle domande dei nuovi richiedenti. Al contempo, i nuclei familiari di lavoratori e pensionati con figli minori o disabili a carico, possono beneficiare del noto Assegno Unico e universale. Ciascun fìglio minore fino a 21 anni o con disabilità ma senza limiti di età, può beneficiare di un assegno, secondo l’ISEE familiare. L’importo varia a seconda del superamento o meno della soglia dei 40mila euro di reddito lordo annuo: al superamento, così per l’assenza di ISEE, viene comunque garantito un assegno di 50 euro al mese; al contrario, le aliquote per gli ISEE fino a 40mila permettono di accedere ad aliquote che prevedono contributi decisamente più alti e con maggiorazioni. Inoltre, dal 1° luglio e fino al 30 giugno 2024, gli importi sono stati ricalcolati dall’INPS sulla base dei nuovi livelli reddituali ottenuti grazie alla rivalutazione annuale secondo la variazione inflazionistica pari all’8,1%. In tal modo gli incrementi sfiorano anche le fasce vicine ai 40mila euro. Pertanto, le nuove tabelle previdenziali offriranno alle famiglie con componenti maggiorenni inabili mensilità pari a: 254,79 euro con reddito fino a 31.569,47 euro, se tre componenti; 411,60 euro con reddito fino a 31.569,47 euro, con quattro componenti, 569,03 euro, con reddito fino a 31.569,47 euro, cinque componenti; 332,54 euro con reddito da 39.358,50 euro a 43.100,83 euro, quattro componenti; 183,58 euro con reddito compreso tra 39.358,50 euro e 43.100,83 euro, tre componenti.

Pubblicato da
Roberto Alciati