Con Poste puoi creare la tua pensione: ecco come funziona

Poste italiane mette a disposizione dei suoi clienti una pensione integrativa per raggiungere la cifra previdenziale desiderata

pensione integrativa poste italiane
Pensioni (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

La situazione italiana attuale riguardo il sistema previdenziale è tutt’altro che rosea. In questo momento storico si calcola che un lavoratore del comparto pubblico potrà ottenere una pensione inferiore a 1.300 euro al mese. Cifra che scende per i dipendenti del privato, e per gli autonomi si attesta sugli 833 euro al mese. Questo scenario non può far altro che peggiorare data la condizione demografica attuale. Sempre più pensionati e sempre meno contribuenti. Il che corrisponde ad un onere pensionistico che pesa enormemente sulle casse statali, non pareggiato dai contributi che proverranno dalle nuove generazioni lavorative.

Infatti nel tempo per rimediare a questo, il sistema previdenziale è profondamente mutato. Da retributivo al sistema misto, che sta andando verso un contributivo puro, già attuato per gli autonomi. Contemporaneamente il mondo del lavoro è sempre più incline a produrre contratti precari, con la conseguenza di un montante contributivo per ogni lavoratore davvero basso. Per questo molte persone si stanno rivolgendo a dei fondi pensione privati che possano garantire un’integrazione quando cesserà l’attività lavorativa. Poste italiane sta provvedendo in tal senso dando la possibilità ai propri clienti di poter stipulare una pensione integrativa per poter ricevere un importo più alto alla cessazione dell’attività lavorativa.

Pensione poste italiane, quando può convenire

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Pensioni (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

Se ci si trova ad un certo punto della vita lavorativa, dove, dai calcoli pervenuti dall’INPS emerge che i contributi versati sono troppo esigui per poter mantenere uno stile di vita adeguato anche dopo essere andati in pensione, si può procedere in diverse strade. Da una parte si possono riscattare dei contributi pagando per gli anni di studio passati ad ottenere un titolo di laurea.

Dall’altra parte si può tentare la strada della pensione integrativa. Poste italiane stima che sono mediamente 20 gli anni in cui un italiano medio percepisce la pensione. Numero che aumenta per quanto riguarda le donne ed è leggermente più basso per quanto riguarda gli uomini. Grazie a dei consulenti di poste italiane si può calcolare in base ai propri contributi, la quantità di denaro che può essere volontariamente versata per raggiungere la cifra desiderata dell’importo pensionistico. Si ricorda che è versamenti volontari comportano anche delle agevolazioni fiscali, dato che sono deducibili fino a un limite di 5164,57 euro l’anno.

Come controllare i propri contributi

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Pensioni (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

Per conoscere nei dettagli l’accumulo contributivo di ogni singolo cittadino lavoratore, si può accedere al cassetto previdenziale dell’INPS tramite la pagina personale, cui si può entrare grazie alle credenziali on-line Spid o carta d’identità elettronica. Il documento è molto dettagliato, comprensivo di tutti i contributi versati, tutti i datori di lavoro e i periodi che sono stati registrati. Nel caso in cui ci dovessero essere delle mancanze, si possono richiedere ai datori di lavoro i contributi che non sono stati erogati. A partire da questo documento ci si può recare presso lo sportello di poste italiane e calcolare con dovizia di particolari il piano di pensione integrativa più idoneo al singolo lavoratore.

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