Misura una tantum ma d’emergenza da parte del governo per combattere l’inarrestabile calo demografico in corso nel Paese. In cosa consiste il provvedimento
Il tema delle pensioni è il tema ricorrente in un Paese come l’Italia. D’altronde la compagine sociale e politica mostra una fotografia che non lascia adito a dubbi. Questa è una nazione che invecchia sempre di più. Ovviamente non è un male, ma per chiarire i termini della questione: si alza l’asticella dell’età media delle persone, ma diminuisce drasticamente l’asticella del ricambio generazionale.
Insomma, si registrano sempre meno nascite che compensino le percentuali sulla mortalità. Ma in generale, si muore, come intuito, più tardi. Ciò implica dei fenomeni che sebbene attinenti alle persone evidentemente più anziane, chiamano in causa direttamente le giovani generazioni. In particolare, sul piatto della discussione viene messo il futuro di donne e uomini di domani.
1000€ subito per ogni figlio: l’ultimo Bonus per le famiglie di lavoratori
La questione demografica nazionale non è certo sorta né quest’anno né nel precedente, ma si tratta di un interrogativo che sta agevolmente attraversando gli ultimi decenni. Il fenomeno, poi, si accentua con le trasformazioni di una società che non vanno purtroppo verso vie d’uscita positive. Pertanto, per tornare, alle pensioni, il problema risiede nella domanda su chi pagherà le pensioni di domani.
Sì, perché secondo l’attuale sistema contributivo della previdenza sociale, sono i lavoratori dipendenti, attraverso le loro trattenute contributive sulle buste paga (in teoria, per il conteggio dei loro contributi), a garantire l’odierna erogazione dei ratei pensionistici. Pertanto, è lecito chiedersi, con l’accesso limitato al mercato del lavoro delle nuove leve, quali generazioni di lavoratori pagherà quelle dei primi.
1000€ subito per ogni figlio: il Bonus per incentivare le nascite
Di sicuro, questo frangente storico non è il migliore incentivo per costruirsi una famiglia, dal momento che le ultime crisi economiche non hanno fatto che accentuare la precarietà sullo sfondo dell’alto costo della vita; inoltre, la quotidianità è divenuta più aspra a causa del calo del potere d’acquisto, i rischi di riduzione della spesa, la riduzione dei risparmi, il pericolo di non poter garantire l’essenziale per sé e per i propri figli.
Lo sforzo di sostenere la costruzione e il mantenimento dei legami familiari è un’impresa continuativa, contraddistinta, nei suoi ultimi capitoli, dal potenziamento della misura, erogata dall’INPS, dell’Assegno Unico e universale, destinato, per congrue misurazioni economiche, a tutti i nuclei familiari. A questo bisogna aggiungere vari contributi legati all’infanzia, come i bonus maternità, i bonus asilo nido e altri.
E poi, di tanto in tanto, emergono iniziative istituzionali estemporanee. L’ultima idea è quella di voler contrastare il calo demografico con un incentivo secco di 1.000 euro a neonato. A tutte le famiglie? Non proprio; il contributo viene accreditato, infatti, direttamente in busta paga, quindi ai soli lavoratori dipendenti. In effetti, si possono osservare le conseguenze di quando l’iniziativa privata anticipa l’iniziativa pubblica. L’integrazione di 1.000 euro viene effettuata da alcune società private nei confronti dei loro stessi dipendenti. Tale supporto economico, infatti, è apparso per la prima volta lo scorso maggio, su idea di Villa dei Fiori, un importante centro di riabilitazione nei pressi di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno.
