Pensioni donne, grossa novità dal 2024: cosa cambia

Quali possibilità di riforma dell’accesso alle pensioni per le donne, nel 2024 potrebbero esserci delle interessanti opportunità

anticipo pensione
Pensionata (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il confronto tra parti sociali e governo non ha dato particolari frutti riguardo il tema della riforma complessiva del sistema pensionistico. Infatti al momento non si registrano novità particolari nemmeno dopo gli ultimi incontri avvenuti nelle settimane scorse. Le distanze delle posizioni emerse e le difficoltà della condizione economica hanno spinto a rinviare gli incontri dopo l’estate.

Nel frattempo si accavallano le voci sulla situazione pensionistica di alcuni gruppi sociali e professionali. In particolare una delle misure intorno a cui si discute animatamente è la cosiddetta Opzione donna per la quale si sperava in novità e che invece è rimasta invariata rispetto all’ultima risistemazione della misura, effettuata nei mesi scorsi.

Quali possibili pensioni per le donne

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Pensionata (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’anticipo pensionistico, perché di questo si parla, in passato era aperto a tutte le lavoratrici in possesso degli particolari requisiti. Con il nuovo governo ha assunto nuove dimensioni con una restrizione della platea delle possibili beneficiarie, orientata a ottenere risparmi di bilancio. Attualmente è richiedibile solo dalle donne con almeno 60 anni di età, con un’invalidità pari o superiore al 74 per cento, caregivers di un parente stretto convivente con disabilità grave, lavoratrici disoccupate o licenziate da aziende in crisi.

A questi requisiti si può aggiungere uno sconto anagrafico di 1 o 2 anni in relazione al numero dei figli, quindi 58 anni con 2 figli e 59 anni con un figlio. Questa nuova versione di Opzione donna è  in vigore per tutto il 2023 e non è sicuro che venga rinnovata per il prossimo anno. Ci sono in discussione diverse ipotese tra cui il suo completo superamento per altri anticipi a favore delle lavoratrici.

Tra le ipotesi in capo per ritoccare Opzione donna ci sarebbe la rimozione del requisito legato alla condizione lavorativa, allargando la possilità di sfruttare Opzione donna per tutte le lavoratrici. Anche la soglia anagrafica potrebbe essere ritoccata per permettere una maggiore flessibilità in uscita. A rimanere inviarato il psossibile sconto in presenza di figli e il numero di anni di contributi versati par a 25.

Molto dipenderà dalle risorse a disposizione e dall’adeguatezza della prestazione. Ricordiamo che Opzione donna viene calcolata interamante con il sistema contributivo  che comporta una perdita del 20-25 per cento di quanto percepito con il sistema misto.

Altre opportunità di cambiamento

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Inps (Foto Adobe – pensioniora.it)

Le ipotese in discussione non si limitano alla reintroduzione in Opzione donna di alcuni elementi aboliti con l’ultima manovra economica. Esiste la possibilità di riportare in uso la cosiddetta quota 96, soppressa con la riforma Fornero, allargando la possibilità di pensione anticipata., con un calcolo misto dei contributi versati (prima del 1996).

I requisiti sono almeno 61 anni di età e 35 anni di contributi, questa uscita anticipata sarebbe destinata a quanti svolgono attività gravose e usuranti, ma non si esclude possa essere estesa anche alle lavoratrici. Altra ipotesi estendere a tutte le lavoratrici l’opportunità di avere una sorta di sconto sulla pensione di vecchiaia, con la riduzione dell’età pensionabile di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi per 3 figli. Molto dipenderà dalle risorse che saranno a disposizione.

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