Auto elettrica, quanto costa la ricarica in abbonamento

L’auto elettrica rappresenta il simbolo della riscossa ambientale per la mobilità stradale: ma oltre l’impatto ambientale, qual è l’impatto reale sul portafoglio

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Auto elettrica (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quando si parla di auto elettriche, del tempo in cui la straordinaria idea di un veicolo azionato e “spinto” ad energia elettrica, si dovrebbe altresì l’anniversario dell’anno in cui tutto ciò è avvenuto: in realtà non si tratta di una piccola manciata di anni, bensì già di qualche decennio. Insomma, c’è voluto un lungo percorso intenzionale, culturale e ovviamente commerciale. Come da commerciale si è trasformato il processo di spostare per le città veicoli sempre meno inquinanti.

In fondo, allo stadio di prototipo, è lungamente esistito ciò che oggi si osserva nelle strade,  e non si ignora la disponibilità di modelli a idrogeno e di molte altre soluzioni per un benessere e un vivere più sostenibili. D’altronde, per quanto urgente, la radicale transizione che dovrebbe decretare la cessazione del consumo di carburanti a base di combustibili fossili, e dunque del petrolio, costituisce un orizzonte ancora molto lontano.

Auto elettrica, quanto si spende per la ricarica in abbonamento

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Auto elettrica (Foto Adobe – pensioniora.it)

Forse, occorre considerarlo come uno sforzo già notevole quello di aver immesso sul mercato modelli di di veicoli a motore a trazione ibrida, come quelli a benzina ed energia elettrica, in grado di convertire l’alimentazione nel cambio di marcia. Il buon esempio è innanzitutto arrivato dalle amministrazioni di diversi grandi Comuni che hanno adottato mezzi di trasporto a consumo ibrido e veicoli integralmente elettrici per le piccole tratte.

La città stessa, sotto il profilo del trasporto pubblico (appunto), è destinata ad un futuro elettrico: oltre ai mezzi su gomma, si sta potenziando l’integrazione con la rete metropolitana, e in taluni contesti si affaccia per un piano di reti dei redivivi tram. Ovviamente, sul piano del trasporto privato, il primo passo verso l’elettrico è stato fatto dalle aziende del car sharing, stimolando l’installazione delle oramai numerose colonnine di ricarica.

Auto elettrica, ecco quanto costa abbonarsi per la ricarica

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Auto elettrica (Foto Adobe – pensioniora.it)

Evidentemente gli stessi punti di rifornimento non sono sufficienti se la scelta green per antonomasia dovesse prendere massicciamente piede, da come si intuisce nella rete dei taxi e di diversi automobilisti privati tout court. Il processo, però, ha subito un’improvvisa accelerazione, e non soltanto per scelte non più procrastinabili: ci ha pensato lo sbarco di marchi innovativi dell’automobile come Tesla, rendendo l’auto elettrica uno status symbol e anche di lusso.

Nei fatti, bisogna considerare i costi, i quali, nel loro complesso, sono la ragione del freno nelle scelte di acquisto da parte di milioni di automobilisti: veicoli ancora molto costosi nonostante le prospettive di ammortizzamento dei costi nel corso degli anni; il costo delle ricariche; lo smaltimento (incerto) delle batterie. Per quanto riguarda il “rifornimento”, occorre riferirsi all’abbonamento verso operatori che forniscono le loro tariffe a chilowattora. Si scopre la succitata Tesla SuperCharger, Enel X Way, A2A, BeCharge, BeaglePlug, Duferco, Wroom, Ionity. Tranne Tesla e Ionity, sono proposti dai tre ai quattro piani di abbonamento mensile, legati essenzialmente alla velocità della ricarica, dalla più veloce di 50 kWh alla più lenta per i rifornimenti da 250 kWh. Le tariffe mensili si aggirano dai 50 ai 150 euro in media. Ma vi sono anche tariffe a consumo, che nel caso di Tesla SuperCharger variano per fascia oraria. Mediamente, un kWh costa dai 0,440 ai 0,690 euro.

 

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