Cartella esattoriale: come vincere il ricorso contro il Fisco

Chi ha una cartella esattoriale può annullarla ma solo in alcuni casi: ecco come fare per vincere il ricorso contro il Fisco

ricorso fisco
Come fare ricorso al fisco (Pensioniora.it)

Uno degli incubi maggiori di un contribuente italiano è quello di vedersi recapitare a casa una cartella esattoriale. Attraverso una cartella esattoriale l’Agenzia delle Entrate-Riscossione richiede il pagamento delle somme risultate a debito del contribuente a seguito dell’attività di controllo dell’ente creditore.

Nella maggior parte dei casi il contribuente che riceve una cartella esattoriale non può fare nulla, tranne che procedere con il pagamento. Ci sono però dei casi in cui il contribuente può impugnare la cartella e fare ricorso contro il Fisco. Se il ricorso viene vinto, allora si potrà non pagare la cartella. Ma in quali casi si può impugnare una cartella esattoriale e fare ricorso al Fisco?

Cartella Esattoriale: ecco quando può essere impugnata

cartella esattoriale
come impugnare cartella esattoriale (Pensioniora.it)

Il primo motivo per cui un contribuente può impugnare una cartella esattoriale è che questa presenta un errore di compilazione, una omissione o un dato inserito male. In questi casi si può presentare ricorso contro il Fisco e lo si può anche vincere. Ci sono poi altri tre casi specifici in cui si può impugnare l’atto.

Uno di questi riguarda la modalità di invio della cartella. Qualche anno fa centinaia di avvisi di riscossione sono stati inviati da indirizzi PEC che non comparivano nei registri pubblici e che quindi risultava sconosciuta al destinatario. Per mesi sono stati fatti centinaia di ricorsi contro queste cartelle esattoriali: la notificazione in via telematica è infatti valida se è usato un “indirizzo di posta elettronica certificata del notificante risultante dai pubblici elenchi”.

Nel caso in cui si volesse invece annullare una cartella esattoriale in autotutela allora bisogna chiedere l’annullamento all’ente creditore a cui è riferito il tributo. Anche se l’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha il compito di riscuotere, il pagamento va poi agli enti pubblici creditori. Se l’ente annullerà in tutto o in parte il debito invierà all’Agenzia delle Entrate-Riscossione lo “sgravio”, cioè l’ordine di annullare il debito.

Un ultimo modo per richiedere l’annullamento di una cartella esattoriale è quella di fare ricorso al giudice. Se il giudice darà ragione al contribuente, accogliendo il ricorso, l’ente dovrà annullare il debito. Se l’ente creditore non si adegua alla decisione del giudice si può fare ricorso al “giudizio di ottemperanza”.

Ricordiamo che, in ogni caso, è possibile richiedere lo sgravio totale o parziale di una cartella esattoriale. Nel caso di sgravio totale il tributo è annullato per intero mentre nel secondo caso è annullato solo in parte. A seconda del tipo di sgravio, ovviamente, il rimborso avverrà in modo totale o parziale.

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