Buste paga, in arrivo gli aumenti al posto del bonus bis

Incontro decisivo tra governo e parti sociali per affrontare il tema dell’inflazione e dei salari che non bastano

Buste paga (Foto Pixabay)

Il 25 settembre i cittadini italiani sono chiamati alle urne per scegliere la composizione del nuovo Parlamento. Infatti, il governo non gode più della fiducia delle Camere e la Costituzione prevede la fine anticipata della legislatura se non si riesce a formare un governo che abbia la fiducia del Parlamento.

Intanto l’esecutivo di Draghi continua a lavorare per gli affari correnti. Un lavoro limitato ma necessario per non lasciare un vuoto esecutivo prima dell’insediamento del nuovo governo. Gli eventi internazionali e l’inflazione sostenuta hanno, tuttavia, suggerito al Capo dello Stato di autorizzare il governo uscente ad andare oltre gli affari correnti se per questioni necessari e urgenti.

Buste paga in aumento fino a dicembre

Buste paga (Foto Pixabay)

Tra gli affari necessari c’è sicuramente la questione dei salari insufficienti ad affrontare l’inflazione in corso in Italia per effetto degli aumenti dei costi energetici protratti nel tempo. C’è stato, così un confronto tra parti sociali e governo per decidere insieme come sostenere le difficoltà di molti cittadini.

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Inizialmente era sul tavolo l’ipotesi di ripetere un bonus da 200 euro. Tuttavia, questa possibilità è stata scartata dai sindacati che hanno chiesto un intervento strutturale e non una tantum. Secondo i rappresentanti sindacali è molto meglio intervenire sulle buste paga in maniera duratura piuttosto che dare un bonus una volta ed è finita lì.

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Pertanto, il bonus da 200 euro non sarà rispetto e le risorse previste saranno invece investite nella decontribuzione delle buste paga. Ciò vuol dire che aumenta il netto in busta paga perché si andranno a ridurre le spese relative al cuneo fiscale. Il tutto avrà una durata da luglio a dicembre.

I redditi interessati sarebbero fino a 35.000 euro lordi: “Draghi mantiene l’impegno di destinare il tesoretto di 14 miliardi di extra gettito iva per le famiglie e imprese”, ha spiegato il segretario della Cigl Landini. “Ci hanno detto che si interviene sulla decontribuzione dei lavoratori dipendenti quindi si aumenta il netto in busta paga”, ha dichiarato ai microfoni il segretario Uil Bombardieri.

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