I clienti di Poste italiane rischiano di perdere tutti i loro soldi a causa di alcuni episodi che stanno avvenendo negli ultimi giorni
Nell’era del digitale cambia anche il modus operandi con cui i malviventi truffano le povere vittime. Tra l’altro, con la pandemia sono aumentate considerevolmente anche i fenomeni di criminalità informatica. La principale tipologia di truffa consumata online è il cosiddetto phishing, che avviene attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli. Generalmente, il raggiro viene portato a compimento attraverso l’invio di messaggi o email ingannevoli che sembrano provenire da istituti finanziari come le banche. Si tratta di comunicazioni che invitano gli utenti a cliccare su un link che rimanda al sito web dell’istituto di credito per il quale il malvivente si spaccia.
La vittima sarà, dunque, indotta a fornire i propri dati personali come numeri di carta e password. Per evitare di cadere in queste trappole, la Polizia Postale ha predisposto una guida completa per gli utenti per riconoscere i raggiri e prevenirli. Prima di tutto, chiarisce che gli Istituti di Credito o le Società che emettono le carte di credito non chiedono mai la conferma dei dati personali tramite e-mail.
Allarme per i clienti di Poste: ignorate questo messaggio
In caso di messaggi sospetti la cosa migliore è quella di recarsi presso la propria banca per avere ulteriori chiarimenti. Inoltre, durante la navigazione è fondamentale controllare sempre che l’indirizzo URL corrisponda con quello del sito che si intende visitare, e non un sito “copia”. Negli, ultimi giorni, Poste Italiane è vittima di numerosi attacchi phishing che tentano di ingannare i clienti. Ciò avviene attraverso un sms il cui testo è il seguente: “Gentile cliente risulta un anomalia sul suo conto la invitiamo di verificare al seguente link”.
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Si precisa che la condotta di phishing integra il reato di truffa che prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa da 51 euro a 1.032 euro. La pena sarà applicata a tutti coloro che con artifizi o raggiri, inducono un soggetto in errore, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno.
