La cifra da non avere sul libretto postale | Brutta sorpresa

Il Libretto Postale è una modalità di risparmio che molti italiani hanno scelto. Ma bisogna fare attenzione alla cifra di deposito

Libretto postale imposta di bollo
Deposito (Foto Pixabay)

Chi vuole risparmiare o investire del denaro, in Italia consuetudinariamente sceglie delle modalità sicure di investimento, come ad esempio i buoni fruttiferi postali, che in base al tipo di offerta proposta fanno maturare degli interessi consistenti nell’arco di parecchi anni. Quindi bisogna avere del capitale fermo. Oppure si può scegliere il libretto postale, che ad oggi è disponibile sia in modalità cartacea ceh dematerializzata. Il libretto postale, a differenza dei conti correnti bancari, non ha spese di apertura e gli oneri fiscali sono agevolati.

Il prodotto è appetibile soprattutto perché è garantito dallo Stato. Inoltre è possibile avere una carta libretto per facilitare le operazioni, ed un Iban, con cui emettere e ricevere bonifici bancari. Dunque è più conveniente rispetto al conto corrente bancario. Tuttavia anche se è praticamente gratuito, non lo è completamente, ci sono delle spese, di natura fiscale.

Libretto poste, quando si paga l’imposta di bollo

Libretto postale imposta di bollo
Poste (Foto Adobe)

Per aprire un libretto postale basta andare presso un ufficio postale, previo appuntamento, e portare con sé un documento di identità valido ed il codice fiscale del titolare. Esso può essere intestato a persone fisiche e giuridiche. Ed anche cointestato per un massimo di quattro persone. Gli interessi annui non sono alti, ma non lo sono neanche le spese. Dal 20219 gli interessi, che maturano al 31 dicembre di ogni anno, sono pari allo 0,001% sul deposito.

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Tuttavia, chi pensa che lasciar maturare un deposito che cresce nel tempo non abbia costi, cade in errore. Il regime fiscale viene conteggiato solo sugli interessi, dunque maggiori sono, proporzionalmente al deposito, e maggiori saranno i costi.

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Inoltre c’è un’altra tassa da pagare, che è valida per tutti i conti correnti, compresi i libretti postali ed i conti bancari. Si tratta dell’imposta di bollo, che viene corrisposta annualmente da tutti i correntisti e prelevata in automatico dal deposito in diverse tranche. Corrisponde a 34,20 euro annui. Ma solo per i depositi con cifra superiore a 5.000 euro. Quindi se non si vuole pagare l’imposta di bollo è bene non lasciare molti soldi nel libretto postale.

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