I percettori del Reddito di Cittadinanza possono stare all’estero senza nessun problema? Scopriamolo insieme
Sono giorni molto concitati per i percettori del Reddito di Cittadinanza dal momento che, con l’approvazione della Legge di Bilancio alla Camera e al Senato, sapranno che fine farà la misura istituita dal governo Conte nel 2019. Giorgia Meloni, infatti, non ha mai nascosto il fatto di voler modificare drasticamente il RdC e questa possibilità potrebbe diventare presto realtà.
Secondo quanto riportato dalla Legge di Bilancio, a perdere il sussidio sarebbe tolto a tutti gli “occupabili”, ovvero tutte quelle persone che hanno tra i 18 ed i 59 anni e sono abili al lavoro. Il RdC resterà invece per i disabili e per le famiglie con figli. A cambiare anche la durata del sussidio che passa da 18 mesi rinnovabili a 8 mesi non rinnovabili.
Reddito di cittadinanza, scade all’estero?
Per il governo Meloni il 2023 sarà un anno di transizione per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza che dovrebbe poi sparire a partire dal 2024 a favore di nuove misure sociali. Intanto quello che è certo che per il 2023, seppur con nuove regole, il RdC continuerà ad esistere. In questo clima di preoccupazione per i percettori c’è chi si pone anche la domanda che riguarda il soggiorno all’estero.
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La prima cosa da dire a riguardo è che tra i requisiti per avere il RdC figura la residenza in Italia; nonostante questo i soggiorni all’estero sono consentiti ma solo per brevi periodi. Questo perché durante la durata del soggiorno all’estero non è possibile spendere il sostegno economico erogato sulla carta se non facendosi inviare i soldi prelevati in Italia entro i limiti previsti.
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Questa norma è stata istituita per scoraggiare gli acquisti al di fuori dell’Italia e questo vale indipendentemente dal motivo per cui si è all’estero. In ogni caso non ci sono problemi per coloro che intendono partire per un viaggio breve all’estero: questi non perderanno il RdC a differenza di chi decide di trasferirsi per un periodo più lungo ed effettuano il cambio di residenza.
Il RdC lo si può perdere anche se, durante il soggiorno all’estero, il percettore risulta essere sempre irreperibile. La legge, infatti, prevede la cancellazione dell’anagrafe della popolazione residente e di conseguenza anche del reddito di cittadinanza qualora se ne fruisca e qualora nell’arco di un anno l’interessato sia risultato continuamente irreperibile.